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I Castelvetranesi hanno gli stessi doveri.. ma anche gli stessi diritti degli italiani

di: Mariella Pompei - del 2012-01-26

Immagine articolo: I Castelvetranesi hanno gli stessi doveri.. ma anche gli stessi diritti degli italiani

Ieri 25 gennaio 2012, Castelvetrano (Tp), si è svegliata ancora una volta con un insolito silenzio e qualche preoccupazione in più. Benzinai chiusi, negozi chiusi o con gli scaffali svuotati. L’unica realtà positiva è l’aria, essendoci meno mezzi in giro, più pulita! Tutto è bloccato! Che fare? Si ha quasi l’impressione che ci si stia preparando per un periodo di guerra, per mancanza di viveri, per chissà quanti giorni.

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  • Forse sarebbe il caso di iniziare a preoccuparsi “davvero”! Il popolo è stanco di essere sottomesso, di sottostare ai soprusi da parte di chi dovrebbe gestire l’economia di una Nazione ed invece appesantisce ancora di più questa situazione di estrema crisi economica a vari livelli. Si è stanchi di vivere col fiato sospeso, di vedere i volti tristi di giovani che non sanno se potranno lavorare, se potranno studiare, se potranno un giorno formarsi una famiglia. Si è stanchi nel vedere utilizzare - nella nostra amata Sicilia - i fondi europei da “furbi consiglieri” destinandoli ai familiari per attività già avviate senza una vera necessità, negando la possibilità a nuove leve dell’imprenditoria giovanile, meno fortunati economicamente.

    Si è stanchi di vedere pensionati con delle pensioni da “fame”; si è stanchi di vedere anziani che debbono dividere la pensione, anni di duro lavoro, per aiutare figli disoccupati. Si è stanchi di deprimersi perché chi ha famiglia, pensava di essere pianificato, ha contratto un mutuo per coronare l’idea di un nido per la propria famiglia e si ritrova senza lavoro, con un mutuo da dover pagare, dei figli da crescere, senza nessuna certezza, l’”Oblio”!. Si è stanchi di vedere perseguiti dalle istituzioni solo chi evade per riuscire a “sbarcare il lunario”; e lasciare indisturbato chi evade milioni di euro al giorno, e riverirlo come una “persona per bene”.

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  • È giusto che “tutti” paghino le tasse. È giusto vivere beneficiando dei servizi sociali, ma potrebbe essere anche giusto ridurre gli stipendi e il numero di tutti questi parlamentari e senatori che vivono con i sacrifici del “popolo”! Non è paradigmatico la differenza di stipendi tra un senatore, deputato e un impiegato, un operario? Non è altresì paradossale la notevole differenza di  stipendi tra la classe dirigente, i cosiddetti manager, e la classe operaria? Perché nel terzo millennio si deve ancora assistere a questa sperequazione tra ricco e povero? Non si tratta di creare unacondizione sociale di assistenzialismo, qui sono in gioco la dignità e la libertà delle persone.

    Sono in gioco la cultura di un Paese, la sopravvivenza di un popolo tartassato solo di tasse e debiti. L’istruzione che viene sempre meno; perché questa distinzione tra Istituzioni Scolastiche Pubbliche e Private? Perché un giovane non può decidere del proprio futuro, ma deve affidarsi al fato, a dei test universitari alquanto dubbi, quando è consapevole che “qualcuno” non si pone nemmeno questi interrogativi, perché troverà tutte le porte pronte ad accoglierlo! Questa è l’aria che si respira a Castelvetrano, un paese che viene soventemente nominato solo per associarlo ad un fenomeno che va oltre i confini della Sicilia medesima “LA MAFIA”.

    I Castelvetranesi sono cittadini italiani e come tali hanno gli stessi diritti e doveri di qualsiasi altra realtà italiana. Forse è il caso di dire che l’aria che si respira in questa parte della Sicilia è la stessa aria che in questo momento storico respirano tutti i cittadini italiani, dal Nord al Sud: «senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali» (art. 3 della Costituzione Italiana).

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