Campobello, la Direzione distrettuale propone ricorso contro assoluzione Caravà
di: Gianfranco Criscenti - (fonte: gds.it) - del 2014-07-26
"Esasperata parcellizzazione del compendio probatorio", "sottovalutazione dei dati probatori", "sistematica sopravalutazione delle dichiarazioni rese dagli imputati", "omissione valutativa di tutti i numerosi elementi di prova", "incoerenza della motivazione rispetto ai principi di diritto". Su questi elementi si basa l'appello del pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Pierangelo Padova, avverso la sentenza pronunciata il 6 febbraio scorso dal Tribunale di Marsala, che ha mandato assolti, tra gli altri, l'ex sindaco di Campobello di Mazara, Ciro Caravà (concorso esterno in associazione mafiosa) e il boss Leonardo Bonafede (intestazione fittizia di beni).
Solo due dei sette imputati del processo scaturito dall'operazione antimafia dei carabinieri Campus Belli del 16 dicembre 2011 sono stati condannati in primo grado: Simone Mangiaracina, di 76 anni, e Cataldo La Rosa, di 48, considerati il «braccio operativo» del boss Bonafede, di 81 anni. Mangiaracina è stato condannato a 13 anni di carcere, mentre La Rosa a 12 anni. Oltre all'ex sindaco Caravà e a Bonafede, sono stati poi assolti anche Gaspare Lipari, di 46 anni, che secondo l'accusa avrebbe svolto una funzione di «collegamento» tra il sindaco e il capomafia Bonafede, Antonino Moceri, di 62, e Antonio Tancredi, di 53, quest'ultimi accusati di concorso esterno in associazione mafiosa.