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La crisi economica tra debiti, mutui e rate. Sempre maggiore il ricorso al consolidamento dei debiti

del 2016-11-10

Immagine articolo: La crisi economica tra debiti, mutui e rate. Sempre maggiore il ricorso al consolidamento dei debiti

La crisi economica ha innescato alcuni circoli viziosi. Uno dei questi è il sovra-indebitamento: alcune persone, o anche aziende, per far fronte a una carenza di liquidità hanno stipulato più prestiti contemporaneamente e ora sono costretti ad affrontare il pagamento di più rate nell’arco di un mese.

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  • Ciò può causare problemi di natura economica, senza contare l’oggettiva difficoltà nel gestire più rimborsi nello stesso tempo.

    Per ovviare a questo problema, alcuni istituti mettono a disposizione il consolidamento debiti. Come segnalato dal portale mrfinanza.com molti italiani stanno ricorrendo a questo prodotto finanziario. Ma cos’è ? E come funziona ? Si tratta della possibilità di accorpare in un'unica rata tutte le rate che devono essere pagate mensilmente. E’ nei fatti, una sostituzione dei finanziamento e una ridefinizione dello stesso.

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  • Consolidamento dei debiti: perché è utile

    Lo scopo del consolidamento debiti è duplice. Da un lato, predisporre una soluzione più comoda. E’ evidente: a prescindere da loro importo, è più facile pagare una rata piuttosto che tre, quattro, cinque. Dall’altro lato, concretizzare un risparmio in termini economici. Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, il consolidamento debiti dà vita a una rata la cui entità è inferiore alla somma delle precedenti rate. Inoltre, viene spesso ridefinito a vantaggio del cliente il periodo d’ammortamento. Il debitore, quindi, può spalmare nel tempo (certo non a suo piacimento) il debito.

    In alcuni casi, inoltre, la banca che effettua il consolidamento debiti concede una liquidità aggiuntiva. Per questo motivo, il prodotto in questione può essere utilizzato anche per ottenere un nuovo prestito.  

    Consolidamento del debito: come valutarlo

    Il consolidamento debiti non è la panacea di tutti i mali. Anzi, in alcuni casi non è consigliato. Se le condizioni economiche del debitore sono peggiorate rispetto a quando ha contratto i prestiti, è probabile che una ridefinizione ponga in essere situazioni meno vantaggiose. Il motivo è semplice: se le capacità di solvenza diminuiscono, la banca richiede un premio per il rischio maggiore, traducibile in interessi più alti.

    Ad ogni modo, è sempre bene confrontare, più che i valori assoluti, il TAN e il TAEG, che anche in questa fattispecie rappresentano le uniche voci funzionali a un confronto tra uno o più prestiti.

    Occorre specificare, infine, che il consolidamento debiti non è alla portata di tutti. Questa strada è preclusa a chi è iscritto al registro dei cattivi pagatori, ossia a chi non ha onorato il pagamento delle rata – in tempi e modi più o meno gravi. E’ preclusa anche a chi non possiede un immobile: il prodotto in questione, infatti, ha una natura prettamente ipotecaria.

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