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Ricordando Padre Melchiorre Geraci e quel racconto su un treno "speciale"

di: Pietro Errante - del 2017-03-03

Immagine articolo: Ricordando Padre Melchiorre Geraci e quel racconto su un treno "speciale"

Avevamo in quegli anni fine '70 un docente d'eccezione nostro insegnante di religione, padre Melchiorre Geraci, meglio conosciuto come Padre Arciprete, titolare della Chiesa Madre. Era famoso per le sue messe rapidissime allora celebrate ancora in latino. Duravano meno di mezz'ora, omelie sempre ridotte all'osso, insomma un prete un pò sui generis.

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  • Ma in quanto a cultura era rinomata la sua immensa sapienza teologica. Poliglotta, conosceva perfettamente il greco antico, l'ebraico, ovviamente il latino, ma si diceva che conoscesse anche inglese, tedesco e francese. Insomma un pozzo di cultura. Le sue lezioni di religione non erano mai banali, sapeva coinvolgerci in argomenti che di solito non interessavano nessuno e quell'ora di solito serviva per preparare la lezione dell'ora successiva.

    In una delle sue tante lezioni ricordo che uno dei miei compagni di allora gli chiese: "Io non credo a Dio, ma se lei mi dimostra che si può credere a ciò che non si vede, io crederò in Dio".

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  • Padre Geraci dietro i suoi occhiali spessi fece un lievissimo ghigno e rispose:"Allora siamo d'accordo, se vi dimostro che si deve credere a qualcosa anche se non la si vede, tutti crederete nell'esistenza di Dio". La risposta dell'intera classe fu affermativa.

    "Vi è mai capitato di salire su una terrazza e vedere da lontano un treno transitare verso una qualsiasi direzione?" "Certamente" fu la nostra comune risposta. "Voi vedete il treno che si muove ma non vedete chi lo guida. Ecco dimostrato che si deve credere a ciò che non si vede. Perchè certamente dentro quel treno deve esserci un conduttore, tu non lo vedi perchè sei troppo lontano, ma lui ci deve essere necessariamente se no il treno non potrebbe viaggiare.

    Noi siamo troppo piccoli e lontani per vedere Dio, ma lui deve esserci necessariamente se no nulla potrebbe funzionare nell'universo tanto perfetto". Siamo rimasti a bocca aperta.

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