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"Il viaggio a Medjugorje e la mia conversione tra fede e pellegrinaggi"

di: Pietro Errante - del 2017-05-29

Immagine articolo: "Il viaggio a Medjugorje e la mia conversione tra fede e pellegrinaggi"

Rispetto e ammiro papa Francesco per la sua freschezza pastorale, per l'interpretazione letterale del Vangelo che predica umiltà, misericordia, perdono, penitenza, amore e fratellanza.

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  • E' un Papa meraviglioso che si intrattiene con gli ultimi, che telefona agli sconosciuti, che va a messa nelle chiese di periferia sedendo negli ultimi banchi, che si reca dall'occhialaio per comprare un paio di lenti, che vive in una cameretta semplice e scarna anzichè usufruire delle lussuose dimore del Vaticano.

    Amo questo Papa per ciò che dice e soprattutto per ciò che fa e lo amo anche quando dice di essere scettico sulle apparizioni di Medjugorje, specie di quelle che i veggenti dicono di avere ogni giorno, ogni mese, o alcuni giorni dell'anno.

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  • "La Madonna non è un postino, non invia messaggi telegrafici, non contatta con cadenza quotidiana questo o quel veggente". Sono in sintesi le sue espressioni riferite in conferenza stampa sull'aereo che lo riportava a Roma da Fatima dove aveva consacrato due dei tre pastorelli veggenti della Madonna.

    Il Papa è il Papa ed io lo rispetto e Papa Francesco lo rispetto ancora di più per le ragioni che ho detto. Ma su Medjugorje mi permetto di dissentire anche da sua Santità e cercherò di spegarne i motivi. Innanzitutto debbo ringraziare la mia adorata moglie che mi ha invogliato a compiere nel lontano 2009 il primo viaggio - pellegrinaggio a Medjugorje.

    Debbo ammettere che non sono mai stato un vero credente. Andavo a messa forse una o due volte l'anno, mai una confessione, mai una comunione, ma per accontentare mia moglie e anche per una curiosità di turista fai da te, abbiamo deciso a Pasqua 2009 di affrontare un'avventura : partire in auto, arrivare a Bari, imbarcarci per Dubrovnik, attraversare la Croazia, entrare in Bosnia e finalmente giungere a Medjugorje.

    Viaggio bellissimo, suggestivo benchè interrotto da continui controlli di frontiera. Croazia terra meravigliosa, mare e monti. Da allora abbiamo ripetuto l'esperienza per ben sei anni consecutivi, sempre in macchina, tranne una volta che abbiamo preferito aggregarci ad un pellegrinaggio in aereo.

    Vi dirò brevemente le mie impressioni. La prima volta che arrivai a Medjugorje (cittadina bosniaca di campagna assolutamente anonima e priva di qualsiasi attrazione turistica) ebbi l'impressione che il cielo fosse più basso, come se la volta celeste fosse più vicina alle nostre teste. Non so come spiegarvelo: ma avevo l'impressione che l'azzurro del cielo fosse diversamente collocato rispetto a quello che normalmente ammiro in qualsiasi altro posto del mondo.

    I pellegrini erano migliaia provenienti da tutti i posti della Terra, file enormi ed infinite di pellegrini aspettavano con disciplina e pazienza il loro turno per essere confessati. Folle oceaniche seguivano messe in ogni lingua e in ogni luogo. L'ascesa al Pordbordo, luogo dell'apparizione, e quella ben più impegnativa al Krizevac culminante con la croce di pietra erano i momenti topici del pellegrinaggio.

    Ebbene, nonostante l'età avanzata, l'ascesa tra quelle rocce scoscese, appuntite, pericolose mi divenne quasi agevole man mano che salivo su quei monti apparentemente inaccessibili. Come se una forza soprannaturale mi desse la spinta necessaria per salire e scendere da quelle impervie alture. Ho visto gente piangere per grazia ricevuta, miracolati, fenomeni strani di immagini sacre formate dalle nuvole in quel cielo ribassato.

    Ho visto aprirsi il firmamento occupato da nuvole nere sotto una pioggia battente e spuntare un sole caldo mentre una delle veggenti incontrava centinaia di pellegrini raccolti in silenzio sul grande cortile delle suore di carità. Infine nell'ultimo viaggio ho avuto la Grazia di una completa conversione davanti alla Madonna di Tijalina, un paesino ad una trentina di km da Medjugorje, dove un santo sacerdote ha officiato una messa speciale per la conferma della promessa nuziale.

    Io non sono nessuno per dire se a Medjugorje la Madonna è apparsa ai sei veggenti, se continua a comparire, se i suoi messaggi mensili sono una invenzione o se rispondono ad una esigenza commerciale di attrazione turistica. Io ci credo e basta!

    Posso solo dire che a Medjugorje ho trovato la grazia della conversione, che da allora vado a messa ogni domenica, ci vado con entusiamo, con amore per Dio e per la Chiesa, che mi confesso ogni mese e che mi comunico ogni domenica e che da allora la mia vita, prima sensa senso, ha assunto un nuovo significato d'amore e di estatica contemplazione, di dedizione assoluta a Dio, alla Madonna e a Gesù Cristo.

    Dio volendo, finchè la salute me lo permetterà, tornerò in Bosnia Erzegovina almeno una volta all'anno per rinnovarvi il mio patto di dedizione alla santa natura di quei luoghi speciali.

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