Errante non sa dove trovare i 3 milioni per la Saiseb. Spunta ipotesi vendita immobili e aumento Irpef
del 2012-10-14
La Saiseb di Roma rinuncia a qualsiasi transazione con l’Amministrazione comunale di Castelvetrano e si apre un momento buio per le casse del Comune che dovrà pagare il debito nei confronti della Saiseb secondo le modalità previste dal Tribunale, rischiando un vero e proprio dissesto finanziario. Per scongiurare questa eventualità e nella speranza di poter ottenere una maggiore flessibilità nei pagamenti, nei giorni scorsi, a margine della visita presso la Camera dei Deputati per incontrare il Presidente Fini con la scolaresca, il sindaco Felice Errante ed il segretario comunale Elia Maggio si erano recati a Roma per incontrare l’amministratore delegato dell’azienda Saiseb, fiduciosi di poter tentare una mediazione.
L‘incontro non ha sortito l’effetto sperato ed ora si tratta di ingaggiare una corsa contro il tempo per scongiurare un ipotesi di fallimento dell’Ente Locale, che sarebbe provocato dall’esecutività, con relativo pignoramento delle somme, della sentenza del giudice che ingiunge a Palazzo Pignatelli il pagamento, sebbene anche a rate, di Euro 3.200.000 euro alla ditta Saiseb.
Nei giorni scorsi l’Amministrazione comunale aveva contattato i funzionari della Cassa depositi e prestiti per definire le procedure per finanziare gli oneri derivanti dall’esecuzione della sentenza con la contrazione di un mutuo, ma questa strada non è percorribile per l’elevata consistenza delle somme derivanti da interessi e rivalutazione monetaria sull’importo complessivo della procedura esecutiva. Secondo il Giudice l’Amministrazione dovrà versare alla Saiseb 400 mila euro entro il prossimo 15 ottobre e poi sono previste 14 rate mensili da 200.000 euro fino all’estinzione del debito.
Va precisato che nessuna colpa può essere attribuita all’attuale Amministrazione poiché i fatti risalgono al lontano dicembre del 1991, quando l’Amministrazione guidata dall’allora sindaco Vito Li Causi, stipulò un contratto da otto miliardi e mezzo delle vecchie lire con l’Impresa Saiseb di Roma, per la realizzazione della rete fognaria a Marinella di Selinunte.
I lavori si protrassero di qualche anno con un aumento di altri due miliardi dalla cifra iniziale. Nonostante l’Ente avesse pagato sia gli 8 miliardi iniziali che gli altri 2 miliardi per il ritardo, la Saiseb, nel 1997, chiese al Comune altri tre miliardi e cinquecentomila, somma comprensiva di interessi e spese legali. Il Comune fece ricorso prima in Corte di Appello poi in Cassazione ma l’esito è stato negativo. Il comune sembrerebbe orientato alla vendita di qualche immobile, come ad esempio l’ex complesso fieristico della Saica, per poter fronteggiare il debito ed evitare il dissesto.
La situazione è preoccupante, anche perché l’attuale sindaco non ha trovato un euro nella casse comunali anzi dovrà pagare giustamente le rate dei mutui per opere pubbliche importanti realizzate dalla passata Amministrazione. L’idea di vendere la Saica, acquistata dalla Celi dalla Giunta Bongiorno non viene trascurata. Anche L’Istituto Alberghiero che occupa un’ala della stessa Saica acquistata dalla Provincia preme perché sarebbe interessata a potere allargare le aule.
Il sindaco nel frattempo ha messo in atto un piano di alienazione per la vendita di alcuni beni immobili,tra i quali sembra pure l’ex capannone vicino a Belicitta alla stessa Società Gogo srl con la quale il Comune aveva realizzato una convenzione per l’uso dello stesso e adesso completamente modificato . Altra ipotesi purtroppo anti popolare l’aumento dell’Imu e dell’addizionale Irpef.