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C'era una volta a Selinunte la sagra della sarda e il pane nero più lungo. E oggi? Ricordi e immobilismo

del 2016-09-12

Immagine articolo: C'era una volta a Selinunte la sagra della sarda e il pane nero più lungo. E oggi? Ricordi e immobilismo

C’era una volta la “sagra della sarda”, c’era una volta il “pane nero più lungo del mondo”, c’era una volta il Natale a Marinella di Selinunte. Adesso nella borgata marinara si vive di ricordi senza che nessuno abbia voglia di rimboccarsi le maniche.

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  • Orazione Torrente (in foto), imprenditore alberghiero, era uno di quelli che riusciva a coinvolgere tante famiglie per fare diventare Marinella, la “capitale degli eventi”, quando nei paesi limitrofi si parlava solo di piccole sagre paesane, legate al festeggiamento di qualche Santo patrono.

    Lo stesso sfoglia il suo ricco “album dei ricordi”: "Alla fine degli anni 80 realizzammo quasi sulla spiaggia il presepe dei pescatori, lavorammo tutti con tanto entusiasmo e fummo ripagati da una presenza impensabile di visitatori della zona e di tanti turisti ai quali offrivamo anche la “ricotta fatta sul posto”. Venivano anche le scolaresche dei centri vicini a portarci i loro presepi che mettevamo in visione, in una stanza che un privato ci metteva a disposizione.”

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  • L’evento venne ripetuto per anni con diverse estemporanee di pittura ogni anno con temi diversi. ”Chi non ricorda fino a qualche anno fa la sagra delle sarde? Poi con la scusa della piazza di legno l’evento fu spostato alla stazione per poi perdersi definitivamente anche per mancanza di supporti comunali. Per anni i pescatori erano i protagonisti di quella “sagra della sarda”, che, come si dice in gergo “incannavano” le sardine per poi arrostirle sul carbone realizzato dagli “ stocchi” (fasci di legna di vite)."

    Una vera “goduria” per tutti, con presenze importanti. Orazio Torrente ricorda negli anni a seguire il coinvolgimento dei ristoranti che preparavano le sarde in “tutte le salse” e si cominciò a pagare il ticket.

    L’invenzione del “pane ‘cunzatu’ più lungo del mondo” ufficializzato dal Notaio Giovanni Cancemi, per anni diventerà un appuntamento imperdibile a Marinella di Selinunte. "Questo evento, che allungava l’estate, dice Torrente, coinvolgeva tutte le famiglie dei pescatori e non solo che si occupavano di condire il pane, tagliarlo per poi consegnarlo alle maestranze che lo collocavano su dei tavoloni che partivano nei pressi dell’ex stazione ferroviaria".

    Si pensava al convegno sul tema dei pani che doveva avere Marinella di Selinunte, Castelvetrano e il suo pane nero al centro dei paesi rivieraschi, cha avrebbero dovuto anche loro esporre il loro pane.

    C’era molto entusiasmo da parte delle stesse famiglie dei pescatori, erano le prime sagre. Con il tempo si è perso l’entusiasmo, anche per la presenza di pochi giovani nella borgata.

    Il Carnevale d’estate è ancora nel ricordo di tutti, organizzato dallo stesso Orazio Torrente che riusciva a coinvolgere tutti gli ospiti dell’Admeto e dell’Alceste per un sano divertimento per le vie della borgata. Adesso sembra tutto lontano mille miglia e si è salvata solo la Festa del Sacro Cuore di Maria.

    Conclude Orazio Torrente, volano di tutte queste iniziative, con un appello: ”Rimbocchiamoci le maniche e ripartiamo. Sono sempre disponibile per il bene della nostra borgata turistica. Il nostro deve essere soprattutto volontariato puro, perché piangerci addosso non serve più a niente.”

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