Selinunte, si bloccano i lavori alla caserma dei Carabinieri. Polemica tra Ditta e Comune

“A binario morto” i lavori di trasformazione dell’ex stazione ferroviaria di Marinella di Selinunte in caserma dei carabinieri. Arriva la rescissione anticipata del contratto con la ditta esecutrice dei lavori.

Una “tegola” che non ci voleva e che farà slittare il completamento dei lavori per una serie di scambi reciproche di accuse tra il 3° Settore del Comune e la Ecoimpianti Italia Sr.l. di Castelvetrano che si era aggiudicata i lavori per l’importo di 104.905,84 euro.

I lavori iniziarono il 9 novembre del 2015 per fermarsi il 29 gennaio del 2016, quando le maestranze rinvennero casualmente un piccolo locale interrato sotto il pavimento, al quale si accedeva attraverso una scala "tombata” che probabilmente ospitava magari documenti delle vecchia stazione ferroviaria.

Fu necessario procedere ad un progetto di variante che ha comportato una rielaborazione dei dati secondo quanto previsto dalle indicazioni dell’Arma dei Carabinieri. La variante comprendeva nell’occasione anche il cambio di dicitura di testata del progetto da “Caserma dei Carabinieri” a "Stazione dei Carabinieri”.

Nelle more la ditta aveva provveduto a realizzare una rete di recinzione esterna ed una cancellata che non avrebbe avuto il “gradimento” da parte dei tecnici comunali.

Nella relazione del R.U.P del 24 aprile del 2017 oltre ad evidenziarsi che l’impresa non aveva ripreso i lavori si legge che già nel verbale del dicembre del 2016 si contestava alla stessa: "la cattiva esecuzione della recinzione prevista in progetto, sia da un punto di vista delle modalità di getto del calcestruzzo che dei tempi di esecuzione. Altre criticità riguardavano l’ammorsatura della muratura portante nonché la messa in opera dei pilastri sempre della recinzione che erano fuori piombo”.

Una situazione di mancata ripresa dei lavori che l’Amministrazione presume essere legata al ritardato pagamento del 1° stralcio dei lavori all’impresa e l’obbligo derivante di dovere fornire e porre in opera gli infissi esterni previsti in progetto con un compenso ritenuto non più remunerativo. Queste ipotesi formalizzate nel provvedimento dirigenziale n. 324 dello scorso dieci maggio hanno portato alla rescissione del contratto.

Di tutt’altro avviso lo scritto difensivo della Ecoimpianti Italia che parla che la : ”situazione, al di là dell’aspetto economico, per esempio di una fattura in acconto emessa il 23 giugno del 2016 per l’importo di 52.807,83 pagata dopo otto mesi dal Comune, dopo sollecite e diffide, presenta aspetti paradossali, stante che la ditta ha sempre collaborato con l’Amministrazione, ma non altrettanto, come per esempio la mancata trasmissione all’Impresa da parte del Comune della perizia di variante per la firma e per l’approvazione".

In buona sostanza al di là di chi ha torto o ha ragione è iniziato un contenzioso, che farà slittare la ripresa dei lavori di un’opera tanto attesa da tutti, un vero presidio di legalità, che darebbe sicurezza a tutto il territorio della fascia costiera tra i confini dei comuni di Campobello di Mazara e Menfi, passando da Triscina e Marinella di Selinunte.

Adesso  il lavoro portato avanti dall’ex sindaco Felice Errante che aveva avuto incontri con i rappresentati dell’Arma, la disponibilità dello stesso Comando Generale e tutto quanto l’iter, che aveva portato all’inizio dei lavori rischia di essere vanificato, a meno che qualcuno voglia dare una bella accelerata auspicabile all’iter, affinchè questa Stazione dei Carabinieri diventi una realtà in piazza Stesicoro a Marinella di Selinunte.

Nella foto i lavori fermi alla recinzione esterna