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Nel ricordo della "Chiesa dello Staglio" e della leggenda di quel contadino poco credente

di: Giovanni Modica, ex orologiaio - (fonte: Agave) - del 2013-06-11

la Chiesa dello Staglio

In foto: la Chiesa dello Staglio

C’era una volta, adesso non più, questa piccola chiesuola,che sorgeva nell’ex feudo Favara nella contrada denominata Staglio, sullo stradale Castelvetrano - Partanna sulla destra prima del curvone. Fu edificata nel 1610 a spese del popolo che venerava una bella immagine di terracotta della Madonna che pare avesse fatto tanti miracoli alle persone.

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  • Veniva venerata questa effige, la cui credenza popolare vuole che incominciò a fare miracoli il 2 luglio del 1609, ecco perché fu eretta la Chiesa nell’anno successivo. Da quella data fino a  prima del terremoto del 1968 la gente andava in quella Chiesa. La mattina del 2 luglio venivano celebrate le sante messe ed era un continuo andirivieni di fedeli,che arrivavano anche a piedi scalzi e portavano fiori, ceri e lumini. La sera il prete benediva i fedeli e leggeva il rosario.

    Nella Chiesa, racconta Gaspare Di Como, che negli anni 50, ancora bambino andava con la zia in pellegrinaggio: "in una nicchia bassa vi si trovava una polverina. I fedeli ne raccoglievano un pizzico, la mettevano in un fazzoletto e la portavano a casa custodendola nel comodino”. Dice la tradizione che in quel giorno i contadini non trebbiavano il frumento,con i muli,i quali giravano sul terreno calpestando le spighe con gli occhi bendati per rispetto della Madonna.

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  • Un giorno, dice la tradizione, un contadino, non credendo alla festa e quindi ai miracoli, volle lavorare le spighe di grano ammassate sul covone, che si trovavano davanti alla sua casa, vicino alla quale si trovava un pollaio.

    Passò di lì un altro contadino e gli disse:”Perché lavori? Non sai che oggi è la festa della Madonna” e quello di rimando:"Ma che Madonna e Madonna,io lavoro quando mi pare e piace” ed incominciò a spronare la mula chiamandola con il nome della Madonna: "Ahh caccia Maria”.

    A questo punto vuole la tradizione si aprì il terreno inghiottendo l’uomo bestemmiatore,la mula e il gallo. Si dice che passando dal quel posto e all’ora dell’avvenimento si senta cantare il gallo sotto terra nell’ex feudo Favara. La Chiesa venne incamerata dalla Stato e fu chiusa. L’acquistò poi il signor Giuseppe Clemente,che restaurandola la riaprì al culto. Oggi non c’è più restano solo i piccoli muri perimetrali. 

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