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Da CVetrano a giornalista professionista di Repubblica. Francesca Gugliotta si racconta a Cnews

del 2016-06-06

Immagine articolo: Da CVetrano a giornalista professionista di Repubblica. Francesca Gugliotta si racconta a Cnews

Oggi vi parliamo di Francesca Gugliotta, una trentenne castelvetranese che ha lasciato la sua amatissima Sicilia per inseguire un sogno: diventare giornalista. Fin da piccola, due grandi passioni: i barattoli di Nutella e la scrittura. E un'attrazione per l'estero, per il nuovo, per il “non conosciuto”: al Liceo Classico Giovanni Pantaleo è sempre a caccia di occasioni per partire, per fare scambi culturali, per viaggiare.  

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  • Già al Liceo inizia a scrivere per il giornale della scuola e collabora con alcune testate locali della città. Poi a 18 anni nessun dubbio: trovare la strada più veloce – ed economica - per diventare giornalista. Nessuna università privata, nessuna scuola particolare, tanto coraggio.

    Prova i test di accesso sia a Palermo che a Roma: passa qualsiasi prova, ma è la capitale la meta più attraente: “Lì, nella città eterna – pensava la giovane dalle idee chiare – ci saranno un sacco di giornali!”. I genitori, d'altro canto, non si sono mai opposti, anzi: il padre, esempio brillante del “mi sono fatto da solo”, diceva che “bisogna scoprire il mondo per arrivare in alto”. E così: partire verso l'ignoto.

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  • Così il bagaglio si riempie negli anni, meta dopo meta, di studi ed esperienze oltre i confini nazionali: la laurea in Editoria e giornalismo alla Sapienza di Roma (con docenti del calibro di Francesco Giorgino e Andrea Vianello della Rai, Maurizio Costanzo...), l'Erasmus nella prestigiosa sede della Sorbona di Parigi, dove gravitano gli accademici più famosi al mondo, progetti e ricerche universitari in team internazionali. 

    Al secondo anno di università, l'incontro della vita: un esame in giornalismo con Aurelio Magistà, che oltre ad essere allora un docente era anche il caporedattore di un prestigioso quotidiano, la Repubblica.

    Un esame che si trasforma in un fortunato colloquio di lavoro. Appena ventitreenne, la giovane dagli occhi grandi e dalla singolare cadenza siciliana varca le porte della sede romana del famoso giornale nazionale. Da lì in poi, un percorso in salita: uno stage e numerosi contratti di collaborazione in qualità di redattrice.

    Francesca Gugliotta oggi è una giornalista professionista di Repubblica, si occupa di celebrities (tra le più recenti interviste, Andrea Bocelli, Mario Biondi, Malika Ayane (in foto con Francesca Gugliotta), Andrea Pirlo, Gigi Buffon, Carlo Cracco...), di eventi e di attualità. I suoi articoli si trovano spesso, anche uno a settimana, all'interno del quotidiano, nelle sezioni dedicate agli eventi, ai personaggi, alla cultura, e in particolar modo al design, all'architettura e all'arredamento per la casa.

    Adesso, dopo undici anni di vita romana, lavora tra Milano, capitale della moda e del design nel mondo, e Londra, città cosmopolita che sta vivendo un grande boom residenziale ed economico, e da sempre anticipatrice di tendenze. 

    Abbiamo contattato telefonicamente la giornalista castelvetranese alla quale abbiamo chiesto alcuni suggerimenti e consigli pratici per aspiranti giornalisti.

    Come afferma Eugenio Scalfari, il fondatore di Repubblica, il giornalismo non è un mestiere che consenta un tempo libero autonomo rispetto alla professione. Richiede una vocazione. Se quella vocazione non c’è, è inutile provarci. 

    Fare il giornalista vuol dire non avere orari, scrivere di notte e seguire gli eventi di giorno, andare ai compleanni con il pc sempre in borsa e lasciare gli amici in qualsiasi momento quando “il giornale chiama”. Il giornalismo non è un lavoro qualsiasi, è la vita. 

    Per essere giornalisti ci vuole passione e tecnica, non è improvvisazione. Quindi studiare, ma in modo intelligente: non serve un portfolio di master pagati fior di quattrini, ma è più importante “andare a bottega”, ed entrare in redazione il prima possibile, anche nei primi anni di università, studiando e lavorando insieme.  

    Il giornale è un prodotto incredibilmente poetico, veloce, complesso. Bisogna vivere la routine produttiva. In più, fondamentale, essere padroni dei nuovi e indispensabili strumenti per essere un giornalista globale, che può scrivere dagli Usa come dal Giappone: le lingue, le competenze di scrittura per il web e i social, la capacità di girare e montare video.

    Siamo nell'era della convergenza mediale, le notizie si leggono velocemente sullo smartphone, si cliccano le fotogallery, si guardano i video... quindi bisogna saper usare ogni mezzo di scrittura e di comunicazione!

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