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Io mi candido: "La politica come missione. Basta delegare". Presentazione di Aldo Francesco Tripoli

di: Spazio autogestito - del 2017-01-17

Immagine articolo: Io mi candido: "La politica come missione. Basta delegare". Presentazione di Aldo Francesco Tripoli

Come anticipato ieri (clicca qui per leggere l'articolo) al via la rubrica "Io mi candido" su Cnews.it in vista delle prossime elezioni amministrative castelvetranesi. Il primo candidato al Consiglio comunale di Castelvetrano a usufruire di questo spazio è  Aldo Francesco Tripoli. Di seguito la sua lettera di presentazione:

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  • "Saluto la cittadinanza. Mi presento: Mi chiamo Aldo Francesco Tripoli e sono nato a Trapani.

    Risiedo a Castelvetrano e ho appena cinquanta anni. Inizio a lavorare presso l’azienda del gruppo Imam, all’età di ventuno anni come dipendente e  dopo la sua chiusura, avvenuta nel 1997, ho iniziato la mia esperienza nel settore agricolo lavorando come tecnico delle coltivazioni nel marsalese.

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  • Nel 2001 alcuni amici richiedono la mia professionalità manageriale per gestire un’azienda edile che in quel momento era impegnata nella costruzione di un villaggio nel litorale marsalese; attività che conduco fino  al 2007.

    Subito dopo  intraprendo la strada nel settore edile autonomamente, costituendo una società mia.

    Inizio a lavorare nella zona di Alcamo e dintorni spostandomi anche sulla provincia di Palermo e Messina.

    Nel 2010, seguendo la mia passione verso l’agricoltura, faccio degli investimenti nella costruzione di una azienda serricola a Triscina di Selinunte, anche perché lungimirante, la crisi toglieva lavoro all’edilizia.

    Dopo,  costretto a bloccare l’attività edile, trasferisco completamente le mie energie in agricoltura fino ad oggi.

    In ambito politico ho sempre dato fiducia alle persone che si sono presentate per richiedere il mio voto, perché speravo che potessero cambiare qualcosa nella politica Castelvetranese. Purtroppo, mi devo ricredere e mi dispiace, in quanto devo prendere atto che chi ha ricevuto il mio voto, prodigandosi a mostrarmi programmi ambiziosi, non ha avuto poi la volontà e la perseveranza di attuarli.

    Adesso, visto che ho sempre delegato gli altri e non è successo niente di nuovo, voglio essere io in prima persona a chiedere ai mie concittadini di voler partecipare con me a quest’avventura politica.

    Premetto che  “L’IDEA” che propongo sarà appassionante, perché porterò avanti un’azione politica che vi coinvolgerà emozionalmente, per cambiare, se me lo permetterete, il modo di fare politica nella nostra città.

    Sono molto convinto della volontà di cambiamento nei mie concittadini, perché percepisco in loro la voglia di fare, fare, fare e non solo parlare, parlare e parlare……….. ma purtroppo avete perso fiducia nella politica.

    Lo so, troverò negli ambienti politici comunali, persone diffidenti nei confronti dei cambiamenti che proporrò, ma anche se saranno fermi nelle loro posizioni, il mio comportamento sarà quello di tendere sempre la mano aperta, per convincerli che la politica del futuro non sarà più quella che si é fatta fino ad ora.

    I cittadini danno la loro fiducia con il proprio voto verso i politici e per questo devono essere rispettati sempre. La campagna elettorale di un politico, inizia dal giorno dopo le elezioni fino al 31 dicembre di ogni anno, fino alla fine del suo mandato; ciò significa lavorare, lavorare e lavorare, sempre per l’interesse della collettività.

    Ho scelto di candidarmi nel movimento politico “ANDARE OLTRE”, perché ho trovato al suo interno ragazzi che sono motivati a fare quella politica diversa che porto avanti con convinzione.

    Questa volontà di cambiamento del FARE, FARE e poi FARE le migliori azioni per la nostra città le ho ritrovate anche nella candidata a sindaco Erina Vivona, con cui ho avuto modo di confrontarmi.

    Vi illustrerò a seguire, una mappa concettuale che vuole trasmettere schematicamente cosa significa  per me il “POLITICO DEL FUTURO”.

    Mappa concettuale del “LIBERO ARBITRIO”:

    Buon politico

    • Ascolta e mette in pratica
    • crede nella collettività’
    • è altruista
    • accetta i propri limiti ed è umile
    • usa il bene comune per la collettività
    • ha una sola faccia
    • è coerente
    • usa la testa quanto il cuore
    • la politica per lui è una missione
    • ha fede nel genere umano
    • è empatico

    Cattivo politico

    • non ascolta e parla
    • non crede nella collettività
    • alimenta il suo egoismo
    • non accetta i propri limiti e si sente superiore
    • approfitta del bene comune
    • utilizza diverse facce
    • non è coerente
    • usa solo la testa e poco il cuore
    • ha solo obiettivi personali e ha fede solo in se stesso
    • non si immedesima nella gente

    Si evidenzia il confronto tra il buon politico e il cattivo politico sottolineandone le differenze.

    Sarà difficile ma non impossibile portare avanti, i valori del buon politico, ma siccome vedo la politica come una Missione, é giusto e doveroso nei confronti dei nostri cittadini, rispettare i principi fondamentali che si evidenziano fortemente nella mappa concettuale del buon politico.

    Per quanto mi riguarda, non concepisco, e non concepirò mai,  per mia natura umana un’altro tipo di politica.

    La mappa concettuale è stata chiamata “LIBERO ARBITRIO” perché ritengo che chi VOTA un candidato, debba farlo con la massima libertà, mettendo in primo piano l’idea politica del candidato, senza tener conto di vincoli di amicizia o parentela che possono esserci, ma motivati solo da una idea condivisa. Solo così facendo, daremo un valore vero e forte al nostro VOTO.

    Vi chiederò, oltre al vostro consenso, ringraziandovi  anticipatamente, di starmi vicino perché ho bisogno del vostro coinvolgimento, in quanto non credo nella forza di una singola persona ma in quella di un insieme di persone. Più numerose saranno le persone che sposano questo progetto politico, più avrò la forza di cambiare le cose.

    Ripeto, se deciderete di votarmi, vi chiedo di non lasciarmi da solo, perché  sono una persona che vuole stare in mezzo alla gente confrontandosi e che è sempre disponibile al bisogno della collettività. 

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