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Canone Rai: non pagare si può. Ecco come fare

di: Dr. Marcello Filippone - del 2012-02-21

Immagine articolo: Canone Rai: non pagare si può. Ecco come fare

(ph. Foto: aldorossi.altervista.org)

 La RAI è sempre più utilizzata come strumento di potere, alla faccia di qualsiasi libertà e diritto di informazione obiettiva. Come la gran parte della stampa, la RAI è sotto stretto controllo delle "forze" che controllano lo Stato Italiano, e con ciò non si intende parlare solo di partiti politici. Vengono opportunamente nascoste o distorte le informazioni più scomode, dando una visione della realtà dei fatti quasi regolarmente deformata a fini di controllo del pensiero.

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  • La RAI si mantiene grazie ad un canone di "abbonamento" obbligatorio (di solito gli abbonamenti sono una libera scelta) istituito per Decreto del Re Vittorio Emanuele III nel lontano 1938, quando il fascismo era una realtà e non era molto consigliabile criticare le cose poco democratiche. Non solo, la RAI prende soldi dallo Stato Italiano, vale a dire dalle tasche dei cittadini ancora una volta. E come se non bastasse questa azienda prende anche gli introiti pubblicitari. In sostanza è come pagare tre volte per avere in cambio un servizio a dir poco pretestuoso.

    Ma il cosiddetto “Canone RAI” non esiste, è così da alcuni impropriamente appellato il tributo che è dovuto allo Stato per la proprietà dell’apparecchio televisivo. Gli utenti sbagliano quando, pur non usandolo, detengono un televisore non funzionante e non ne pagano il tributo relativo ritenendo che così sia lecito. Vogliamo sgombrare il campo da questo ricorrente equivoco, questo vi può causare la notifica di una cartella esattoriale da parte dell’Agenzia delle Entrate per omesso pagamento di tributi.

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  • Il “Canone RAI” ovvero il tributo che è dovuto allo Stato per la proprietà dell’apparecchio televisivo è dovuto anche se siete proprietari di un televisore non funzionante, che magari avete anche messo in cantina, ma non avete scritto all’Agenzia delle Entrate di farlo suggellare.

    Coloro che vogliono sanare al riguardo la loro posizione futura con l’Agenzia delle Entrate possono inviare una lettera raccomandata A/R (assieme alla copia della ricevuta del vaglia postale di € 5,16) quando si intende far suggellare il televisore. La cessazione può essere effettuata in qualsiasi periodo dell'anno, se fatta entro e non oltre il mese di novembre vale dal gennaio dell'anno successivo. Successivamente spetterà all’Agenzia delle entrate Ufficio Torino 1 - SAT Sportello abbonamenti TV - mandare i propri incaricati ad insaccare e sigillare il televisore che l'utente dovrà mettere a loro disposizione.

    Dovrete essere quindi collaborativi, farvi trovare in casa, indicare il televisore da suggellare e mostrare al funzionario SAT o alla Guardia di Finanza, che nelle altre stanze della vostra abitazione non ci sono altri televisori. Ci sono utenti che hanno segnalato che pur essendo passati anni di tempo dalla richiesta, nessuno è venuto a suggellare il televisore. Se il funzionario SAT, o la Guardia di Finanza, non viene comunque voi siete a posto, avendo ottemperato a tutto quanto previsto dalla normativa vigente, e non siete tenuti a pagare il Canone.

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