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Donne in politica: urgente necessità Castelvetranese e Italiana

di: Mariella Pompei - del 2012-02-16

Immagine articolo: Donne in politica: urgente necessità Castelvetranese e Italiana

(ph. Foto: style.it)

Grazie ai nuovi mezzi mediatici, e un grazie a tutti coloro, che rendono fattibile questo servizio alla collettività, è stato possibile ai cittadini castelvetranesi prendere visione del Consiglio Comunale nella seduta "straordinaria", che si è svolto giorno 30 gennaio 2012 alle ore 19,00. A parte pochi spunti propositivi, ho trovato alquanto monotone e ripetitive questioni dette e ridette senza arrivare a delle concretezze. Ho condiviso, invece, un’affermazione del Sindaco Pompeo quando ha ricordato che: «viviamo in una democrazia e il cittadino ha nelle mani uno strumento importantissimo "Il voto"».

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  • Ho notato, però, in quest’occasione un aspetto che a me sembrava piuttosto marginale e che invece si è rivelato alquanto inaspettato, la scarsa partecipazione delle cosiddette "quote rosa". Termine, tra l’altro, a mio avviso molto discutibile e parecchio usato più a Sud che al Nord.

    In conformità a dei dati statistici, Islanda, Svezia, Finlandia, Danimarca, sono tra i paesi più ricchi. Ricchezza non intesa nei grandi investimenti in armi ma quei paesi che investono nella Sanità, nell’Istruzione, nella forza lavoro ecc. Ebbene, in questi Stati la presenza delle donne nelle Istituzioni pubbliche è un fattore importante. Lì dove c'è una "realtà al femminile", si attua un cambiamento in positivo per le condizioni sociali di una determinata realtà Locale, Centrale, Nazionale. Nel nostro Paese, invece, si è più abituati a vedere donne in politica molto attente a fare shopping per come apparire in pubblico, piuttosto che cercare di scavare le ragioni di un malcontento sociale e trovare delle soluzioni; o donne in politica che paradossalmente assumono un aspetto piuttosto "mascolino", quasi a volersi mimetizzare nell’ambiente maschile.

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  • Per evitare qualsiasi fraintendimento, mi preme ricordare che ci sono anche donne che assumono l’impegno politico, con grande senso di responsabilità e spirito di sacrificio, degne di grandissima ammirazione. Quest’ultime sono donne che vedono le cose da una prospettiva diversa; questo consente loro di approcciare problemi in modo differente e risolverli con un criterio più immediato e concreto. Sono donne coraggiose, provengono già da una situazione che li vede protagoniste e determinate all’interno della famiglia, nei posti di lavoro, nell’ambiente sociale in cui vivono. Sono donne preparate e determinate tanto e forse anche più degli uomini. Le donne, è inutile negarlo, sono state e sempre lo saranno più vicine alle problematiche dei giovani, degli anziani, delle famiglie. Attente alle questioni che riguardano tutti quei servizi sociali che possono migliorare la vita delle fasce più deboli e così via dicendo.

    Ecco quanto sostengono un numero considerevole di sociologi sulla "partecipazione rosa" in politica: «la donna, proprio per la sua spiccata sensibilità di moglie, figlia, madre, riesce a far proprie le esigenze di una gran fascia di persone». Riesce a cogliere degli aspetti il più delle volte celati agli occhi di un uomo, non per una questione di superiorità o inferiorità, proprio per una caratteristica d’indole femminile. Il momento che viviamo è un turbinio di grande confusione politica che disorienta e non trova tempo per riflettere, e recuperare un “equilibrio”. Equilibrio, se ci fate caso, è un termine di grande attualità, molto utilizzato da diversi politici, ma poco realizzato.

    Vorrei citare un pensiero non di un politico, ma di un uomo che ha lasciato un’impronta significativa nella storia dell’umanità, a prescindere dalla propria professione di fede. Un uomo che ricordo sempre con grande ammirazione e commozione, perché ha vissuto la sua vita seguendo fino alla fine dei suoi giorni, gli “Insegnamenti del Vangelo”. Ha lasciato un segno non solo a noi adulti, ma anche alle “sentinelle del mattino”. Voi giovani, sapete bene che quest’appellativo è per voi, per dire che siete la “speranza del domani”. In uno dei suoi tanti scritti, senza pregiudizio alcuno, si pone a sostegno della donna, sia sul piano della riconosciuta pari dignità con l’uomo e dei medesimi diritti, sia sul piano della concreta presenza delle donne nei vari ambiti della vita: sociale, politico, culturale, ecclesiale. Così scrive: «Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l’indispensabile contributo che dai all’elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del “mistero”, alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità», Lettera alle donne, Giovanni Paolo II 29 giugno 1995.

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