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Quando a Castelvetrano si votava con la tessera del podestà

di: Pietro Errante - del 2017-03-25

Immagine articolo: Quando a Castelvetrano si votava con la tessera del podestà

Erano le elezioni amministrative di fine anni 90, c'era una gran battaglia elettorale, come al solito. Molti i candidati, molti i parenti presenti in liste spesso opposte. Ci si divideva in casa dando ciascuno un voto al cugino o al cognato o alla sorella. Le persone anziane, per non dire i vecchi, venivano letteralmente prelevate da casa loro per essere accompagnate ai seggi elettorali e così dare il proprio contributo a questo o quel candidato.

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  • Ricordo che in quegli anni le campagne elettorali erano delle vere e proprie feste di piazza, con i comizi che si svolgevano nella piazza Garibaldi o nella piazza Matteotti. Mio papà, ormai molto avanti con gli anni, mi pregò di essere accompagnato al seggio di piazza Dante per esprimere il suo voto ed esercitare il "mio diritto dovere di cittadino"(furono le sue testuali parole).

    Ci recammo al seggio, con non poche difficoltà salimmo la scalinata esterna, entrammo nell'aula adibita a seggio elettorale, votò, uscì soddisfatto dall'edificio di piazza Dante e nell'incamminarci verso l'auto, ebbe come un sussulto: "Mamma mia, ho dimenticato la tessera, la carta d'identità, forse l'ho lasciata allo scrutinatore".

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  • Stavamo tornando indietro, quando rovistando per bene tra le varie tasche ebbe un altro sussulto: "Meno male l'ho trovata, l'avevo riposta nella giacca interna del cappotto". Poi l'incredibile sorpresa: "Ma questa non è la mia carta d'identità, è quella di mio padre, ho votato esibendo la tessera di mio padre".

    Presi la carta d'identità tra le mie mani, mi accorsi subito che era di colore verde e che portava la firma del podestà di Castelvetrano. La foto era quella di mio nonno Giuseppe, molto somigliante a mio padre. "Ma che hai combinato" gli chiesi "perchè ti porti dietro questa tessera che risale a 60 anni fà"."E' un ricordo di mio padre, l'unica cosa che mi resta di lui, la porto sempre nel portafoglio assieme alla mia.Stamani, nel prepararmi per venire al seggio elettorale, avrò scambiato le due tessere. Roba da matti, ma quelli al seggio non mi hanno fatto obiezioni, hanno registrato la tessera e mi hanno fatto votare".

    Tornando a casa raccontai l'episodio a mamma che si fece una bella risata. Infine la risata fu generale, mio padre aveva votato esibendo la carta d'identità di suo padre, cioè mio nonno, morto molti anni prima. La carta d'identità era stata emessa dal Comune Castelvetrano nel 1933 e portava la firma (illegibile) dell'allora podestà.

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