Il Presidente Poma sull'arresto di Sacco: “ Disporrò avvio procedure sulla sua posizione amministrativa"
di: Comunicato Stampa - del 2012-12-07
(ph. trapanioggi.it)
Sono letteralmente esterrefatto, oltre che profondamente dispiaciuto e indignato, ma, a nome anche di tutti gli altri colleghi Consiglieri, plaudo con rafforzata convinzione al positivo lavoro e all’importantissima quanto significativa operazione svolta dai Carabinieri di Trapani e di quelli dei reparti speciali di Palermo e di Roma e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, denominata “Mandamento”, che ha portato all’emanazione, tra gli altri, del provvedimento cautelare a carico di Santo Sacco (sia pure per fatti riconducibili a quando era Consigliere Comunale di Castelvetrano) per la cui posizione, non appena riceveremo la comunicazione ufficiale da parte degli Organi competenti, disporrò l’immediato avvio delle procedure previste in casi del genere dalla vigente normativa sui pubblici amministratori.
Così stamani il Presidente del Consiglio Provinciale di Trapani, Peppe Poma, ha voluto commentare la notizia del clamoroso arresto del Consigliere Sacco, unitamente a quelli di altre 5 persone, fra cui l’imprenditore Salvatore Angelo originario di Salemi, indagate a vario titolo, fra l’altro, per associazione di tipo mafioso. L’operazione ha anche condotto al sequestro di beni, per un valore complessivo di 10 milioni di euro, nell’ambito degli accertamenti sui proventi illeciti derivanti dalla illegale realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici nelle province di Trapani, Palermo e Agrigento.
La cosa che più mi indigna e mi lascia sgomento – ha aggiunto il Presidente Poma – è che, sulla base delle informazioni fornite dai Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani e del R.O.S., i proventi illeciti in questione venivano utilizzati anche per sostenere la latitanza del capomafia Matteo Messina Denaro. Proprio per questo però voglio ribadire con forza che inquirenti a autorità giudiziaria debbono proseguire sulla strada intrapresa con profitto negli ultimi anni, cioè quella delle indagini che mirano al cuore degli “affari economici” delle organizzazioni mafiose, che nel settore delle energie alternative hanno individuato uno dei più proficui business i cui guadagni, quasi illimitati, consentono, fra l’altro, di dare copertura a pericolosissimi criminali da tempo ricercati, quali Matteo Messina Denaro, attorno al quale però, proprio con operazioni come quest’ultima, si fa sempre più terreno bruciato.