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Il giorno della memoria tra revisionismo storico, speranze e fantasmi del passato

del 2018-01-29

Immagine articolo: Il giorno della memoria tra revisionismo storico, speranze e fantasmi del passato

Dopo 73 anni trovo stucchevole continuare ogni anno a mettere tanta enfasi nella celebrazione del giorno della cosidetta “memoria”; se poi anche il Presidente della Repubblica l’ha definita come “antidoto contro i fantasmi del passato”, dobbiamo chiederci se un passato così lontano è un fantasma e basta o qualcosa che può perpetuarsi all’infinito come nelle sedute spiritiche.

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  • Siamo assolutamente certi che nessuno può fare più a meno della libertà in cui siamo nati, pur se trasformata colpevolmente in libero arbitrio, e nessuno rinuncierebbe più alla democrazia che ci governa, pur se chi viola la legge è più avvantaggiato di chi la rispetta, e nessuno tornerebbe mai più ad un regime totalitario che oggi nel mondo occidentale non può più sussistere.

    Ma allora, pur mantenendo la memoria della storia tutta, potremmo tralasciare quell’enfasi utile solo ad evitare il ritorno del “maligno”, come chi racconta ai bambini dell’esistenza dell’orco cattivo.

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  • Penso che un Paese come il nostro, attanagliato da crisi economica, evasione, corruzione, disoccupazione, criminalità organizzata, fuga dei giovani, politica mistificata, paralisi amministrative, incapacità ad utilizzare le bellezze naturali e i beni culturali, anzichè pensare a ricavare ricchezza dal turismo, dai prodotti tipici gastronomici, dal clima, dalla cultura, si avvita su sè stessa rivolta al passato per trovare la causa dei propri mali.

    Sarebbe meglio consegnare definitivamente alla storia e agli storiografi revisionisti la pagina del Fascimo per sapere se vi sono stati anche aspetti positivi come le bonifiche, le costruzioni di opere pubbliche e monumentali, l’importanza della famiglie e della scuola, la previdenza, la lotta alla mafia (Prefetto Mori) fenomeni largamente condivisi dal popolo di allora (basta chiedere ai nostri nonni sopravvissuti), pur se inseriti in una mentalità di egemonia militare, tipica dell’epoca e oggi irripetibile, o se dobbiamo avere memoria solo dei suoi mali come le deprecabili leggi razziali e le alleanze militari sbagliate che hanno reso distruttiva e sanguinaria una guerra inutile; ma vorrei consegnare al revisionismo storico anche la piaga più nera della storia italiana e cioè la guerra civile che non aveva motivo di esistere quando la fine della guerra era già scritta, il ruolo poco trasparente della resistenza e i fini molto ambigui e violenti dei partigiani che da vincitori hanno scritto la storia, e anche di quei pochi fascisti rimasti che continuavano una abberrante e illogica difesa di ciò che non c’era più.

    Sarebbe il caso, invece, di restare fortemente legati alla realtà e non al passato e tentare seriamente di migliorare l’Italia che peggio di così non è mai stata!

    Da Castelvetranese mi auguro presto di celebrare un nuovo giorno della memoria per uscire dalla oscurità e fare entrare il sole che sorgerà dalla costa alle spalle dei nostri Templi Selinuntini per fare brillare la legalità, l’onestà e l’operosità dei nostri concittadini e le cose belle che questa Città potrebbe produrre e che oggi restano miseramente sepolte sotto le macerie di una disfatta socio economica politica.

    Apollo

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