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Ingresso parco lato Triscina, la timbratura e il trasporto dell'incasso animano la "querelle" tra Direttore e Sindacati

di: Elio Indelicato - del 2018-01-28

Immagine articolo: Ingresso parco lato Triscina, la timbratura e il trasporto dell'incasso animano la "querelle" tra Direttore e Sindacati

Da giorni si sono aperti i cancelli del Parco Archeologico lato Triscina per favorire, si spera, l’ingresso dei turisti, che arriveranno. La  biglietteria è gestita dal personale del Parco e del Comune, mentre i sette commercianti che avevano le loro attività vogliono vederci chiaro prima di riaprire i battenti.

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  • Intanto tiene banco la polemica a distanza tra il Direttore del Parco Enrico Caruso e il responsabile del Cobas regionale Michele D’Amico all’indomani dell’apertura dei cancelli, per il fatto che il personale si era sentito penalizzato dal dovere andare prima a Marinella a timbrare il cartellino, per poi spostarsi a Triscina.

    Nell’occasione il Direttore attraverso il Giornale stigmatizzò l’operato del sindacato che: ”avrebbe dovuto guardare più all’interesse di un sito piuttosto che all’interesse, se ci fosse stato, del singolo impiegato”.

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  • Non si è fatta attendere la replica del sindacato. "Apprendiamo con stupore, a seguito di una intervista rilasciata dal dirigente responsabile del parco archeologico di Selinunte e Cave di Cusa, che un’organizzazione sindacale lo avrebbe incitato a chiudere l’ingresso, recentemente aperto, al medesimo parco lato Triscina”. A dichiararlo è Michele D'Amico, Responsabile Regionale delle politiche regionali dei beni culturali della Regione Siciliana del Cobas/Codir, organizzazione sindacale più rappresentativa nell’ambito del comparto della Regione Siciliana.

    “Addirittura - continua Michele D’Amico – il dirigente responsabile del parco archeologico regionale di Selinunte e Cave di Cusa ha dichiarato “di essere abituato a situazioni in cui i sindacati anziché guardare al bene del posto, guardano a un eventuale bene, se c’è, di qualcuno loro iscritto”. Parole tanto gravi quanto banali tendenti alla generalizzazione, quelle dichiarate dal dirigente responsabile del parco archeologico regionale di Selinunte e Cave di Cusa, che buttano fango sul sindacato in genere senza specificare quale organizzazione sindacale avesse perseguito fini diversi di quelli canonici e istituzionali.

    “Il dirigente responsabile del parco archeologico regionale di Selinunte e Cave di Cusa – conclude il sindacalista del Cobas-Codir – indichi il nome dell’organizzazione sindacale che lo ha incitato a chiudere l’ingresso del parco lato Triscina, altrimenti ritragga quello che ha dichiarato“.

    I sindacati ritengono dispendioso economicamente che un impiegato debba prima andare a timbrare il cartellino a Selinunte e poi trasferirsi a proprie spese a Triscina. Lamentano anche il rischio dei dipendenti nell’avere con se gli incassi dello sbigliettamento. "Gli impiegati - precisa il sindacalista - non sono dei porta valori". Conclude dicendo che un incontro con il direttore chiarirebbe tutto. "Noi siamo per la valorizzazione del sito”.

    Lo stesso Direttore Enrico Caruso di contro fa presente che: "il personale da Selinunte poteva recarsi gratuitamente con il trenino elettrico che attraversa l’area archeologica fino ad arrivare a Triscina. Non ho problemi ad autorizzarli a recarsi direttamente presso quella biglietteria.

    Per il fatto del ‘rischio’ di portare l’incasso, ci sorride un po’ affermando che: ”attualmente vista la mancanza di presenze di turisti, il problema non si pone e sicuramente, a stagione inoltrata, si andranno ad apportare dei correttivi e si troverà una soluzione”.

    Intanto gli associati del Pat, che sono i commercianti pare che non abbiano intenzione di aprire le loro ad attività, visto che, come dice uno di loro, Palmiro Zancana ”abbiamo la grande preoccupazione che questa apertura durante l’inverno sia solo un fatto legato a ricevere la parte finale del finanziamento europeo, legata all’apertura e alla funzionalità del sito lato Triscina.”



     

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