CVetrano al buio per un "debito" da 7 Milioni con la Gemmo. Caccamo: "Disavanzo da 27 milioni. Situazione critica"

Problematiche a Castelvetrano, intervistato il commissario Caccamo. Tra le varie problematiche che affliggono l’ente il pericolo di dissesto finanziario. Il commissario dice: “il rischio c’è, la situazione non è tranquillizzante. Si sta completando la verifica. Sono stati eliminati per singola direzione organizzativa tutti quei residui che non costituivano nè una entrata nè un’uscita certa per l’Ente.

A seguito di questa ricognizione è emerso il disavanzo dell’Ente che si attesta a 26-27 milioni di euro, debiti che derivano dall’esercizio che va dal 2015- 2018”. Dunque ci dice il commissario, il comune ha una mole consistente di contenziosi ancora non definiti e anche loro rappresentano un ipotetico debito del comune.

“Grosso debito che il comune deve capire come ripianare è quello nei confronti della Gemmo che ha ceduto il credito a una società di factoring. Con tale società bisogna cercare una soluzione condivisa per avanzare una ipotesi di transazione, di ipotetica rateizzazione del debito che ammonta a circa 5 milioni e mezzo, che, a sua volta, con gli interessi, raggiunge la somma di 7 milioni".

Tanti i debiti per il comune che portano a una cifra pari a 7 milioni, 800 mila euro ancora da riconoscere. Dunque il comune deve dichiarare il dissesto od evitarlo? Se dichiarato il dissesto finanziario, tra i pro ci sarebbe il riavvio di una nuova gestione finanziaria, si ricomincia da capo, da un punto zero.

Si è poi affrontato il problema dei semafori guasti, e il commissario commenta: “teoricamente la risoluzione del problema non richiede tanto tempo, il compito della commissione è trovare soluzioni tecnico-amministrative. Per i semafori spenti da diverse settimane si è cercato di predisporre un progetto con copertura finanziaria, che però non c’è, allora vanno trovato delle strategie.

La gestione di un comune con un debito di 26 milioni diventa difficile, è difficoltoso non potere sostituire lampade in quartieri dove manca l’illuminazione dovuta non solo ai furti di cavi elettrici ma anche dall’impossibilità di sostituire le lampade. Una illuminazione che manca anche per il debito con la City Green Light, società che gestisce la pubblica illuminazione", conclude.