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Alla “scoperta” della Torre Canalotto-Favata e della Chiesa della Vergine del Pianto e dei Sette Dolori a Castelvetrano

di: Salvatore Di Chiara,Vincenzo Napoli - del 2021-09-03

Immagine articolo: Alla “scoperta” della Torre Canalotto-Favata e della Chiesa della Vergine del Pianto e dei Sette Dolori a Castelvetrano

La bellezza architettonica castelvetranese si tinge quotidianamente di nuovi capolavori, stravolgendo ampiamente l'apatica inconsistenza umana che, determina con i suoi atteggiamenti insulsi e negativi un comportamento distaccato nei confronti del passato storico-culturale di questa città.

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  • Quest'ultimo passaggio, potrebbe rappresentare quello scorcio naturale di pura evidenza, dimostrandone le capacità per emergere dal profondo declino attuale. Nell'immenso feudo di Canalotto (zona nord), al confine con i feudi di Magaggiari - Fontanelle e Strasatto , sorge la contrada chiamata “Canalotto-Favata”.

    Tra i fiorenti uliveti ove vien prodotto il Nocellara del Belice, si erge con maestosa protuberanza architettonica la torre di Canalotto- Favata, nell'indissolubile bellezza, visibile durante il passaggio del viadotto di Bresciana di Sotto (oggi chiamata "strada di la Triscina") che, un tempo partiva dalla porta Garibaldi e, dopo aver incrociato la strada del Filo raggiungeva il mare in prossimità dei canneti della storica sorgente della Gaggera.

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  • La torre è facilmente visitabile grazie alla stradina (trazzera a sinistra) posta al termine del viadotto e rappresenta la migliore via d'accesso. La bellezza della struttura coglie impreparato l'attento visitatore, per la grandezza e l'insieme di piccoli particolari su cui fondere le ricerche dovute.

    La suddetta, a pianta rettangolare con cantonali a blocchi tufacei di diverse misure, si eleva su due piani con probabile terrazzo. Oggi, non più esistente (mozzato), è testimoniato da un mensolone posto nell'angolo nord-est della torre, atto a sorreggere la piattaforma difensiva che sporge fuori dal terrazzo.

    Nel lato orientale, la presenza di una piccola chiesa incuriosisce notevolmente la visita. Edificata successivamente rispetto alla torre, è identificabile con quella dedicata alla Vergine del Pianto e dei Sette Dolori.

    È stata eretta nel 1848 e grazie ad un'attenta ricerca dello storico Napoli, è stato rintracciato l'atto firmatario ( 20 ottobre del 1848) a favore dei maestri Giovanni e Leonardo Sparacia.

    Originariamente, la chiesa aveva il portale d'ingresso nel lato nord con la presenza di una finestrella e successivamente, tale ingresso fu trasformato in una finestra di dimensioni maggiori ed un altro portale, aperto nel lato orientale e preceduto lateralmente da un emiciclo con due sedili semicircolari in pietra.

    L'interno della chiesa è ad unica aula con abside rettangolare, delimitato da un arco a tutto sesto.  È stata constatata l'esistenza di un altare, oggi non visibile, sormontata da una nicchia completamente occlusa. Probabilmente, era presente una statua, sostituita successivamente da un dipinto, testimoniato dall' incavatura profonda e la presenza di due chiodi affissi nella parete.

    A sinistra dell'abside, si trova una piccola nicchia dove posavano gli oggetti di rito, mentre a destra, una porta oggi murata comunicava con il piano della torre. Il tetto della navatella e dell'abside, con pendenze orientate diversamente,era sostenuto da travi e pannelli di gesso coperte da tegole.

    Il baglio, costruito sicuramente dalla famiglia Favata, si distingue grazie ad una grande corte circondata su tre lati da strutture murarie in pietra, dove emergono gli appartamenti residenziali posti nel lato sud. Nel lato orientale, a circa cento metri di distanza dal baglio stesso, esiste ancora un poderoso portale. 

    Le condizioni attuali dell'intero complesso sono prive di solidità igienico- sanitarie, alimentando un'aspra polemica sull'abbandono consistente della  struttura. Un paesaggio colonizzato dalla natura e spesso, infangato dalla presenza distratta dell'uomo. Incuria, rifiuti, piromani di passaggio, assenza conoscitiva della storia e manifestazioni illecite, comportano la totale mancanza di tatto morale.

    La redazione di Castelvetranonews lotta quotidianamente per ed alla ricerca di un proficuo miglioramento socio-territoriale, provando ad alimentare ed accendere la fiammella della speranza. La cultura è parte integrante del nostro territorio!

    Salvatore Di Chiara e Vincenzo Napoli

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