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Era il 22 Settembre 1996 quando Castelvetrano ospitava una delle gare di atletica più importanti

di: Salvatore Di Chiara,Vincenzo Napoli - del 2021-09-21

Immagine articolo: Era il 22 Settembre 1996 quando Castelvetrano ospitava una delle gare di atletica più importanti

La nostra città vive un periodo di grande sfiducia e sconforto socio-economico, avvertendo la mancanza di un sincronismo che le permetta di riemergere. Attualmente, mancano le basi e una comunità d'intenti figlia dell'assenza di valori con difficoltà legate al momento storico vissuto.

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  • Nonostante tutto, Castelvetrano ha dimostrato in alcune circostanze, specie nel passato, di saper rimediare con grande senso civico ed appartenenza. Il 22 settembre del 1996 (corre il venticinquesimo anno da quell'evento), fu organizzata una delle gare di atletica più importanti, spettacolari, emozionanti di sempre in Sicilia e con un parterre internazionale di grande spessore.

    Una corsa voluta e patrocinata dal comune grazie al sindaco Bongiorno, all'assessore allo sport Piero Pirri, alla società podistica Selinunte Run di Enzo Pacino e la stretta collaborazione del presidente della Maratona di Roma Silvestri.

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  • Una gara di grande intensità, con partenza dalla piazza Garibaldi (oggi sistema delle piazze) ed arrivo a Selinunte. Lungo il percorso di 16,200 km, si spinsero 306 atleti, di cui ben 58 professionisti (40 atleti maschi e 18 atlete donne appartenenti alla Fidal assoluti).

    Tra gli aneddoti di spicco, il cambio di percorso avvenuto il giorno precedente, allungandolo di un km e 200 metri rispetto ai 15 iniziali. In tal senso per accrescere la competizione, passare attorno agli scorci paesaggistici della cittadella e raggiungere il parco archeologico con una salita finale intensa.

    Prima della partenza, nonostante fosse stato puntualmente riferito dagli organizzatori a tutti i partecipanti, il marocchino Khattabi Elarbi (un grande della corsa campestre passata) non comprese l'effettiva distanza da percorrere ed al quindicesimo chilometro, ormai spremuto fisicamente per lo sforzo compiuto, perse la prima posizione a favore degli atleti keniani David Chelule e Johan Koech.

    All'arrivo protestò ampiamente contro tutti, per aver perso la gara e non aver capito il cambio di programma della corsa. Oltre ai citati corridori, gli organizzatori riuscirono nell'ardua e strepitosa impresa di coinvolgere una ventina circa di atleti di fama internazionale.

    Il vincitore Chelule fu campione mondiale di cross a Città del Capo l'anno precedente e successivamente, raggiunse un onorevole quinto posto all'Olimpiade di Sidney nei 5000 piani e numerosi piazzamenti nelle mezze maratone.

    Tra gli italiani, l'adesione di un gran campione come Salvatore Bettiol, vincitore di due maratone di Venezia, giunto secondo a quella di New York e Londra. Si classificò quattordicesimo. Un altro italiano esperto in maratone, senza ombra di dubbio fu Danilo Goffi che, due anni dopo vinse la medaglia d'argento agli europei di Budapest nella maratona.

    Da ricordare inoltre, il  quarto posto del siciliano Massimo Vincenzo Modica (indimenticabile argento al mondiale sivigliano del '99 e bronzo agli europei di Budapest) ed il mazarese Francesco Ingargiola (due ori mondiali militari), giunto decimo a quella manifestazione.

    Tra le donne, la vittoria andò all'italiana Lucilla Andreucci (vincente nelle maratone di Milano, Napoli e Venezia) ma l'atleta di spicco fu Franca Fiacconi. L'italiana giunse terza alla prima edizione della Castelvetrano – Selinunte, ma verrà ricordata per la vittoria della maratona di New York del 1998.

    Oltre all'impeccabile gestione degli atleti, l'assetto organizzativo propose una serie di iniziative legate all'avvenimento. Dalla mangiata di pasta gratuita per tutti al termine della gara, sino al lancio degli aquiloni, passando dalla presenza dell'orchestra musicale per allietare il numeroso e caloroso pubblico presente.

    Poi, dulcis in fundo e di notevole importanza, una ricca premiazione contrassegnata dalla presenza di coppe e premi in denaro.

    Quella giornata segnò positivamente il legame tra lo sport e la nostra città. Un evento rigorosamente vissuto nei particolari e minuziosamente curato nei dettagli. Enzo Pacino, commosso nel suo racconto di quei giorni e della gara, ha rivissuto passo dopo passo quel momento dove, ci trovammo ad essere quasi la “capitale” del podismo.

    Vennero disputate altre 3 edizioni ma, non raggiunsero più quell'invidiabile successo ottenuto quell'anno. La genialità dello storico Napoli ha nuovamente sorpreso con i suoi scatti, regalandoci delle perle di rara bellezza e campioni che hanno contrassegnato questa disciplina nel tempo.

    La redazione di Castelvetranonews.it ha sempre esortato una crescente volontà nell'attività sportiva che, non si distingua solamente con il calcio ma possa ampliarsi con altre discipline e riesca a formare e maturare i bambini. Un percorso di crescita formativa e magari, la scoperta di nuovi talenti nel nostro paese.

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