Storia del Parco della Rimembranza tra aneddoti e il ricordo dei Caduti
di: Enzo Napoli - del 2021-12-02
Tra la fine dell’Ottocento e gli anni Venti del Novecento sono stati creati a Castelvetrano tre aree verdi. La prima è stata quella prospiciente la chiesa di San Giovanni, cioè la villa Regina Margherita sistemata tra il 1884 ed il 1886, la seconda è stata la villa Garibaldi (oggi Falcone e Borsellino) sistemata nei primi anni Venti del Novenento, la terza è il Parco della Rimembranza, sistemato anch’esso alla fine degli anni Venti.
Il Parco si trova nella parte nord della città, tra il viale Roma e la via Giorgio Santangelo, realizzato in una spianata artificiale composta da materiale di riporto. Ha forma rettangolare ed occupa una superficie che supera i 20.000 metri quadri. I vialetti sono orientati da sud verso nord e quello centrale, molto più largo, è interrotto, a metà della sua lunghezza, da uno slargo che nel tempo ha avuto due funzioni diverse. Il parco è stato realizzato tra il 1928 ed il 1929 ed inaugurato il mese di novembre.
La cerimonia di inaugurazione, oltre che alla completata sistemazione del Parco, comprendeva anche la scopertura di un obelisco collocato al centro dello spiazzaletto. Il parco nacque con l’intento di ricordare le vittime del primo conflitto mondiale, quindi ogni albero (Brachychiton) fu dedicato, tramite una targhetta, ad un caduto in guerra, mentre l’obelisco con croce (poi sostituita da altro elemento) fu dedicato al luogo in cui durante il conflitto avvennero le più aspre battaglia ed il maggior numero di vittime, cioè Vittorio Veneto (riportato sul monumento stesso).
Negli anni seguenti il nome fu traslato alla strada confinante a sud del Parco. Presumibilmente i nomi dei caduti ricordati con le targhette erano quelli riportati sul Monumento dei caduti di piazza Matteotti costruito dopo appena 5 mesi ed inaugurato il 29 giugno 1930.
Il Parco denominato della Rimembranza (e non delle Rimembranze come erroneamente viene chiamato da circa 50-60 anni) non è un giardino od una villa; è nato per onorare dei morti e non per farne un mercatino. In sostanza sarebbe un luogo da rispettare perché era simbolicamente un cimitero, che in anni seguenti è stato profanato.
Abbiamo individuato un documento, inviato dal podestà il 22 ottobre 1929 alle varie associazioni combattenti, che ci permette di descrivere il modo in cui si è svolta la cerimonia d’inaugurazione dell’obelisco e del Parco.
Leggiamo testualmente: “Domenica 27 - anniversario – della marcia su Roma – questa Autorità inaugurerà nel Parco della Rimembranza una grande Croce di ferro ……………. Cerimonia breve ed austera. Nessun discorso. La sola benedizione del sacerdote – gli inni della patria – e basta. “
Poi si raccomanda di essere puntuali alle 16 recandosi direttamente al Parco o seguendo la banda musicale che si sarebbe partita dalla piazza Garibaldi. Le persone ed associazioni dovevano posizionarsi a fianco all’obelisco sorreggente la croce ed al momento della benedizione, allo squillare l’attenti, dovevano rimanere in atteggiamento di saluto. ecc. ecc. La cerimomia fissata per il 27 ottobre, non sappiamo perché, è stata spostata di qualche settimana.
Meno di un anno dopo è stato realizzato anche il muraglione di contenimento dell’area del parco nei lati sud ed est. Verso la metà degli anni 50’ è stato cambiato l’uso del parco costruendovi, al posto dell’l’obelisco, una grande vasca ed addirittura destinandovi un mercatino.
Oggi, purtroppo, nonostante numerosi interventi, il Parco è ridotto in pessime condizioni ed è in totale stato di abbandono. Restano soltanto parte degli alberi dei quali quasi nessuno sa che rappresentano nostri antenati e concittadini che sono morti per la patria e che avrebbero meritato maggior rispetto.