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Messina Denaro, perquisizioni dei Carabinieri alla “Catullo”. Perquisita anche casa dell’insegnante Laura Bonafede

del 2023-03-16

Immagine articolo: Messina Denaro, perquisizioni dei Carabinieri alla “Catullo”. Perquisita anche casa dell’insegnante Laura Bonafede

Perquisizioni dei Carabinieri del plesso ‘Catullo’ facente parte dell’istituto ‘Capuana-Pardo’ di Castelvetrano. E' all'interno del plesso "Catullo" che  lavora come insegnante Laura Bonafede, figlia del boss defunto Leonardo. Bonafede alla quale si è arivata  a seguito di complesse indagini da parte degli inquirenti.

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  • Le indagini sono scaturite dopo che è stata trovata una lettera nel primo covo di Messina Denaro a Campobello di Mazara. Gli inquirenti leggendo hanno compreso l'esistenza di un solido  rapporto fra Matteo Messina Denaro e Laura Bonafede, insegnante, nipote del boss Leonardo Bonafede, e moglie dell’ergastolano Salvatore Gentile. La stessa Bonafede era stata raggiunta nei giorni scorsi dalle telecamere di La7 alla quale si era negata non rilasciando alcuna dichiarazione.

     La figlia Martina fino al 2022 aveva pubblicato un necrologio in ricordo nel nonno Leonardo Bonafede, boss di Campobello di Mazara, e condannato al 416 bis all'ergastolo con tanto di foto del padrino nel profilo Facebook. A recapitare la corrispondenza tra Laura Bonafede e Matteo Messina Denaro sarebbe stata Lorena Lanceri, tratta in arresto oggi assieme al marito Emanuele Bonafede.

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  • Laura Bonafede si firmava al maschile nelle lettere rendendo più difficile agli investigatori individuare chi fosse l'autore. Decisivo è stato il riferimento implicito ad un loro incontro al supermercato di Campobello di Mazara da un riferimento fatto in una missiva all'affettaformaggi. Da lì lo spunto per i Carabinieri che hanno acquisito e analizzato tutte le riprese delle telecamere di alcune giornate fino a individuare il momento dell'incontro (in foto).

    Di seguito il testo della lettera:

    "CI SIAMO VISTI DA VICINO ED ANCHE PARLATO. MI AVRAI TROVATO INVECCHIATO E STANCO (…) A ME HA FATTO PIACERE VEDERTI E PARLARTI, CERCAVO DI TENERE LA SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO MA NON HO VISTO NIENTE DI PERICOLOSO, SE NO SMETTEVO DI PARLARTI. A PARTE LE DUE SIGNORE MADRE E FIGLIA SUPPONGO, POI TUTTO NELLA REGOLA. CERTO C’È DA VEDERE COSA HA PENSATO L’AFFETTA FORMAGGI, PERCHÉ A TE TI CONOSCE E SA CHE TIPO SEI, A ME MI CONOSCE DI VISTA COME CLIENTE MA NON SA NULLA, CERTO ORA CHE MI HA VISTO PARLARE CON TE SARÀ INCURIOSITO DI SAPERE CHI SONO”.

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