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"A Castelvetrano la rassegnazione e l'assuefazione dilagano.."

di: Pietro Errante - del 2018-09-24

Immagine articolo: "A Castelvetrano la rassegnazione e l'assuefazione dilagano.."

Ciò che mi fa più paura è la rassegnazione, l'assuefazione, il dare per scontato una situazione di fatto che ormai si protrae e si aggrava di giorno in giorno, di mese in mese, destinati forse a trascorrere un non lontano Natale sommersi dall'immondizia, esattamente come avvenne lo scorso anno. Ci stiamo lentamente adeguando all'idea di una città ghetto, quasi una discarica pubblica a cielo aperto, dove i rifiuti convivono con erbacce e immondizie di ogni genere sparsi dappertutto, sulle strade, sulle piazze, nei vicoli, sui marciapiedi, nei cortili, addossati a edifici pubblici e perfino nei pressi di scuole.

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  • Ciò che mi fa paura è che a questi mortificanti spettacoli ci stamo lentamente abituando, dividendo responsabilità e colpe tra chi ci amministra e chi è amministrato, l'istituzione da una parte, il cittadino dall'altra.

    Per strada in pieno centro storico trovi di tutto, montagne di cartoni mai rimossi, pneumatici, sacchetti di immondizia accatastati uno sull'altro in lunghe file di parecchie centinaia di metri.Sono spesso gettati al volo da automobilisti senza scrupoli, ma sono in molti che si fermano con i propri veicoli e scaraventano decine di sacchetti, sedie rotte, rifiuti ingombranti, i soliti materassi, divani e ogni genere di rifiuto.

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  • Nelle campagne limitrofe sono visibili sacchetti gettati dai finestrini, ma soprattutto bottiglie di vetro di birra accatastate sui cigli e nelle banchine. Vi passiamo accanto ormai senza quasi farci caso, come se fossero un ingrediente del nostro territorio, una caratteristica di folklore urbanistico che si affianca a monumenti, siti archeologici, luoghi extraurbani.

    Mentre la raccolta differenziata comincia a dare qualche segno di lieve progresso, nelle zone più disparate della città sorgono montagne di rifiuti mai rimossi che appestano l'aria e imbrutiscono il paesaggio.

    Ormai però a vederli da anni, cominciano a far parte del nostro habitat: vi immaginate una Castelvetrano pulita? Comincio a non ricordarla più quella bella e fiorita dei mie anni giovanili, con le ville tutte curate dai villeri(i giardinieri) che erano operai del Comune, con le strade spazzate con cura, col servizio di rimozione dei rifiuti, con le cisterne che passavano a lavare strade, marciapiedi, piazze ecc. Queste immagini fanno parte dei flash di gioventù sempre più lontani. Adesso c'è solo immondiza, degrado, disdoro che non è solo acustico e ambientale, ma soprattutto civile e morale. 

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