Demolizioni Triscina, la lettera di un bambino al Commissario: "Non distruggere la casa dei nonni"
del 2018-01-08
Non si placa il dibattito sulle case da abbattere sul litorale di Triscina, circa 166, risultate insanabili e inserite nell'elenco pubblicato dal Comune nei giorni scorsi. Ma stavolta a parlare è un bambino di sette anni che ha scritto una lettera al Commissario per sottoporgli il suo "punto di vista". Si chiama Gabriele G. e ha indirizzato una missiva a quello che lui chiama il sindaco per chiedergli di non abbattere la casa costruita dal nonno tanti anni fa, in cui lui va a giocare e nella quale trascorre tutte le estati. "Caro sindaco - scrive il bambino - mi chiamo Gabriele e vivo a Castelvetrano. Ho sette anni anni e vado in seconda elementare. La mia scuola è la 'Ruggero Settimo'. I miei genitori mi hanno detto che tu vuoi distruggere la mia casa. Io mi diverto perchè vado sempre al mare con la mia famiglia, c'è la spiaggia e io gioco con i miei amici. Perchè vuoi distruggere la casa al mare? Io voglio che tu non la distruggi. Io mi diverto tanto qui al mare. Ciao e non ti dimenticare di non distruggere la mia casa".
Allegati
La lettera è accompagnata dalle parole del papà Santo che così commenta la vicenda sulle prossime e probabili demolizioni di numerose abitazioni, fra cui la sua: "Salve non siamo alla ricerca di pubblicità oppure di riflettori puntati. Volevamo che venisse ascoltata la sensibilità di un bambino di sette anni. Teniamo a precisare che noi siamo coinvolti nell'elenco delle demolizioni e che io approvo, per il semplice fatto che la legge va e deve essere rispettata. Il bambino nella lettera ripete tantissime volte una parola, come potrete leggere voi stessi. Nonostante Io sia per l'applicazione della legge rimane il fatto che, dietro a questa decisione ne piangeranno le conseguenze bambini, anziani e lavoratori che hanno fatto dei grandissimi sacrifici per costruire una casa ai loro figli e ai loro nipoti. Castelvetrano non è una Cittadina mafiosa, i cittadini di Castelvetrano non sono mafiosi ed è bene che non passi il concetto che dietro alla ricerca di un latitante ci sia un paese disonesto. I miei suoceri hanno costruito un immobile in cinque anni nei ritagli di tempo e come loro centinaia di famiglie. La mia domanda è la seguente: politica, istituzioni, autorità competenti dov'erano? Mi auguro che il governo possa fare la scelta migliore, che le autorità competenti possano far applicare la legge, ma mi auguro che questo non sia l'inizio di un ulteriore scempio per il nostro territorio. Viva la legge, viva la gente onesta, viva Castelvetrano. Nella speranza che il nostro territorio ritorni a splendere come in passato".
In allegato copia della lettera