(VIDEO) Sgarbi: "Ricostruire Tempio G costa da 300 a 600 Mila Euro a colonna. Il rischio faglia attiva c'è"
di: Indelicato Federico Pier Paolo - del 2018-01-17
Le parole di Sgarbi in merito alla ricostruzione del Tempio G all'interno del Parco Archeologico di Selinunte:
"In Libia gli archeologi sono favorevoli alla ricostruzione, non capisco perché non lo debbano essere in Italia. Abbiamo uno sponsor importante anche se non abbiamo ancora concluso.
Ci sono tre preventivi: uno di natura artigianale di 5 milioni, uno fatto dal Sovrintendente Tusa di 12 milioni e uno fatto da una impresa prudente che parla di 35 milioni senza la ricostruzione della cella. Il prezzo per alzare una colonna varierebbe dai 300 ai 600.000 euro.
Sono fiducioso. Durante gli anni 60 venne alzato il tempio C durante il fascismo il tempio C fu ristrutturato,non vedo perché non si dovrebbe lavorare su questo progetto del tempio G. Se ci sarà il decreto e sarò certo del finanziamento partirà la sfida. Il rischio di una faglia attiva proprio nell'area vicino il tempio G potrebbero scoraggiare la ricostruzione di questo Tempio".
Da sempre l'anastilosi del Tempio G ha animato discussioni tra archeologici, storici ed esperti del settore. Una ricostruzione dal valore economico importante che, tuttavia, entrerebbe nella storia e finirebbe per potenziare ancora di più l'afflusso turistico già importante del Parco Archeologico di Selinunte che già oggi registra tantissime visite ma che, come tutti i siti, potrebbe se debitamente promozionato a livello mediatico incrementare i flussi turistici e l'impatto sul territorio di Marinella di Selinunte e si spera in futuro anche su Castelvetrano.
Una collaborazione tra Comune e Parco Archeologico andrebbe potenziata per fare in modo che i turisti non visitino solo i templi ma che vengano invogliati a visitare, ad esempio, lo splendido museo di Castelvetrano che ospita l'Efebo.
Con queste parole oggi Sgarbi ha risposto alle domande del Direttore di Castelvetranonews.it Elio Indelicato e alle domande degli altri cronisti presenti ad attenderlo al Parco Archeologico di Selinunte.