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Tra canto, televisione e una passione per i cavalli. Storia di Piero, "il ragioniere Chiofalo"

del 2017-01-21

Immagine articolo: Tra canto, televisione e una passione per i cavalli. Storia di Piero, "il ragioniere Chiofalo"

Da quasi trent’anni frequento una persona che col tempo è diventato più che un amico e, forse, anche più d’un parente. Potrei dire un fratello maggiore che ha sopperito all’assenza dei miei due fratelli, lontani per i motivi più diversi. Sto parlando di Piero, a Castelvetrano meglio noto come “il ragioniere Chiofalo”.

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  • Da più di mezzo secolo gestisce, nella centralissima via Vittorio Emanuele, l’antica tabaccheria “La Pipa” ereditata dal padre Giuseppe. Voglio parlare di lui per le tante cose che ha realizzato nella nostra città.

    Piero è stato il primo in assoluto che ha trasmesso agli attuali cavallerizzi la passione per l’utilizzo sportivo del cavallo. È stato, nel lontano 1975, l’ideatore e il fondatore dell’“Equitazione Club” di Castelvetrano diventato, fino al 1987, il fiore all’occhiello dell’equitazione regionale. Contemporaneamente ha guidato, dalla sua fondazione, l’altra realtà nel mondo dei cavalli ch’era il “Trotto Club”.

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  • Nelle soleggiate domeniche di fine primavera e inizio estate, lui e altri animatori offrivano ai tanti curiosi uno spettacolo di competizioni in pista. Moda che, nel tempo, s’è trasformata in un vero e proprio business, realtà che altri hanno saputo meglio sfruttare.

    Piero è stato, poi, il direttore di “Tele Castelvetrano”, dal 1982 al 1986. Il palinsesto riusciva a suscitare una certa curiosità nelle persone garantendo un ottimo indice d’ascolto, il famigerato share o audience che dir si voglia, poiché dava la possibilità di parlare delle cose locali che potevano interessare la collettività. L’emittente fu venduta, poi, a un gruppo di Palermo.

    Quattro anni dopo, nell’anno 1990, non essendosi ancora esaurito il desiderio di fare televisione, Piero, coadiuvato dal comune amico Maurizio Corsini, decise di fondare il secondo network televisivo castelvetranese “Ondablu”, l’attuale “Siciliauno”, del quale assunse la presidenza. Ricordo che composi sia la sigla iniziale dei programmi televisivi “Onda Blu” sia quella finale “Lady Blues”.

    Un’altra abilità di Piero è il canto. È stato, con la sua calda e grintosa voce, uno dei più graditi esecutori che nei primi anni sessanta hanno incantato le folle di Castelvetrano e dintorni. Ha cantato dal 1960 al 1968: tre anni con il complesso “Musichiere” e tre con i “Franco Franchi”, entrambi di Castelvetrano, più altri due con i “Diavoli Lucani” di Potenza. Nel suo repertorio spiccavano le canzoni del famoso Tony Dallara, peraltro suo buon conoscente, che Piero interpretava in maniera egregia.

    Ho avuto modo di conoscere personalmente Dallara, qualche anno fa, in occasione d’un concerto ch’egli ha tenuto a Caltanissetta. Abbiamo anche trascorso assieme, attorno a un tavolo imbandito, un’indimenticabile serata condita da tanti bei ricordi. Con me, oltre a Piero, c’era anche suo fratello Salvatore (Totò), nonché ex commilitone di Antonio Lardera, il vero nome di Dallara.

    Da una decina d’anni, dopo mie continue iniezioni di fiducia, Piero è ritornato alla vecchia passione per il canto incidendo un centinaio di cover, per lo più brani tratti dal repertorio del night club, prediligendo quelli di Fred Bongusto e di Bruno Martino.

    Il ragioniere Chiofalo è un grande figlio della nostra terra al quale bisognerebbe, in maniera più tangibile, riconoscerne i tanti meriti e quel valore che spesso si tende a trascurare.

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    Effeviauto 6 gennaio 2025