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Partanna, presentazione libro su Rivoluzione del 1848 nel Belice di Stefano Cascio. Evento al Castello Grifeo

di: Alessandro Indelicato - del 2019-06-14

Immagine articolo: Partanna, presentazione libro su Rivoluzione del 1848 nel Belice di Stefano Cascio. Evento al Castello Grifeo

Si terrà domenica 16 giugno alle ore18.00 presso le scuderie del Castello Grifeo di Partanna la presentazione del libro "Partanna e la rivoluzione del 1848 nella valle del Belìce - Lotta  per il potere tra massari, cappeddi e protomafiosi" dello scrittore partannese, ing. Stefano Cascio, che avevamo intervistato  clicca qui per rileggere    in occasione della presentazione di un altro suo libro: “Massoneria el Belice – Partanna e la sua storia 1907-1921." 

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  • Durante la presentazione, interverrà il sindaco Nicola Catania, insieme all’autore  ed un altro partannesse doc, Corradino Mineo, politico e giornalista, che ha avuto natali a Partanna. L'evento è promosso da Pam, comune di Partanna, Rete museale e naturale belicina. Per il prof. Vito Zarzana, che coordinerà l’evento, il libro "è frutto di un attento lavoro di ricerca  documentale effettuata dall'ingegnere Cascio".

    L'ing. Cascio è stato definito da chi lo conosce bene "u​n amatore delle vecchie carte" e anche stavolta,  avrà sfornato un altro capolavoro sulla storia del belìcino, grazie ad un lavoro meticoloso e con conoscenza e amore per la storia. Tra l'altro, all'interno dell'ultima fatica letteraria, sono presenti addirittura documenti inediti.

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  • Si tratta in effetti di una ricostruzione degli avvenimenti inerenti alla rivoluzione del 1848, scritta consultando gli archivi su 16 mesi di lotte tra massari, cappeddi e protomafiosi, da cui si evince una connivenza e complicità delle classi dominanti e la manovalanza del crimine, banditi e mafiosi sin da 170 anni prima degli eventi descritti.

    Tutt’altro che una celebrazione risorgimentale, l’intreccio vede le lotte tra due famiglie emergenti a Partanna, divenute gabelloti per i principi Grifeo, che così delegavano loro anche il controllo del territorio. I Palermo Patera e i Favara gestivano già  il lavoro nelle terre e lottarono tra loro con le armi, e con mezzi meno leciti, addirittura inscenando una rivoluzione, secondo le documentazioni di diverse voci autorevoli del tempo

    Sono tre i fatti storici di sangue analizzati dal Cascio e compiutasi nello Statu di Partanna nell’arco temporale sotto la lente di ingrandimento: il sequestro di Stanislao Calandra, l’ammazzatina di alcuni membri della Guardia nazionale sul Belìce e la fucilazione di massa di banditi o presunti tali.

    Ed è proprio in quest'ultimo fatto di sangue, che affiora quella linea grigia di commistione. Il popolo partannese aveva chiesto ben altro, non pane. Chiedeva una riforma di alcuni membri del consiglio civico e l’elezione di un nuovo magistrato municipale. Ma i cappeddi riunitisi presso la farmacia di Natale Alagna decisero a tavolino i nomi di chi fucilare, perché facinorosi e “sacrificabili".

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