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Dalla Guinea a CVetrano. Quel viaggio sul barcone, le sofferenze e il sogno di un futuro da calciatore. Storia di Souleymane

di: Federico Pier Paolo Indelicato - del 2019-10-08

L'America, l'Argentina, il Brasile,  la Francia e il Belgio, sono state tra le mete dei viaggi della speranza, che gli italiani hanno intrapreso durante gli anni. Eppure, una fetta di popolazione oggi sembra aver dimenticato, che anche i nostri avi sono emigrati, e che hanno subito discriminazioni e maltrattamenti diversi. 

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  • Eppure, sono tanti i pregiudizi verso gli immigrati nella nostra Italia, che si scopre in parte intollerante. Tra i luoghi comuni, la convinzione che i barconi siano pieni di delinquenti e terroristi, ladri e  spacciatori, che  ci rubano il pane e alloggiano presso hotel cinque stelle. Ci si dimentica così delle traversate, di soprusi e violenze del deserto e dei lager, di naufragi in cui familiari e amici spesso vengono inghiottiti dalle acque del mare. 

    Tuttavia, l'ospitalità è sempre stata una bandiera alta nel nostro paese, e la dimostrazione è riscontrabile nelle storie di integrazione e solidarietà, come quella che la redazione di Castelvetranonews si accinge a raccontare per i suoi lettori, tramite l'intervista a Souleymane, tredicenne promessa del calcio, originario della Guinea, approdato presso le nostre coste nel 2017 e succssivamente affidato ad una famiglia castelvetranese  tra l'affetto di papà Salvatore e mamma Marianna. Abbiamo chiesto al giovane Souleymane di raccontarci la sua storia..

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  • Parlaci un pò di te 

    "Ho 13 anni,  sono nato a Conakry in Guinea. Frequento la 2° media all'istituto Pardo di Castelvetrano. Mi piace studiare tutte le lingue (Italiano- francese-inglese), in particolar modo l’italiano” . 

    Come sei stato accolto a scuola?   

    "Sono stato accolto molto bene nelle scuole che ho frequentato fino ad ora, ricevendo tanto affetto sia dai professori che dai compagni di scuola,  nonchè dallo staff delle segreterie".   

    Come ti ha accolto Castelvetrano? 

    "Sono stato accolto benissimo dai cittadini castelvetranesi, mi hanno fatto sentire come se fossi a casa mia, sono stati calorosi ed affettuosi. Mi hanno voluto bene fin dal mio arrivo e mi hanno dimostrato tanto amore. Ho anche tanti amici che ho conosciuto a scuola  e nei club di calcio e mi sono integrato molto bene sia con loro che con l’intera collettivita’ ”. 

    Facciamo un passo indietro. Quando sei arrivato in Italia? 

    "Sono arrivato  al porto di Trapani in data 3 Febbraio /2017 a bordo di un barcone contenente 700 persone circa. Successivamente sono stato prelevato e portato presso l'hotspot di Trapani, sito in contrada Milo dove sono rimasto per 7 giorni. Successivamente sono stato inserito presso il centro di primissima accoglienza denominato “Omega “.

    Ricordi il viaggio per raggiungere le nostre coste?   

    "Sono partito dalla Guinea insieme ai miei fratelli. Mi ricordo che, dopo aver raggiunto la Libia con tanti sacrifici  e dopo aver visto tante cose brutte, come persone che morivano  e tanta sofferenza, finalmente riuscivo ad imbarcarmi per raggiungere qualsiasi destinazione, al fine di salvarmi dalla grave situazione di fame e di disagio in cui imperversavo nel mio paese di origine. Fortunatamente sono arrivato in Italia, una nazione che amo tantissimo."   

    Cosa ti aspettavi dall'Italia? 

    ”Mi aspettavo di avere un futuro miglior,  trovare maggior rispetto dei diritti individuali, migliorare le mie condizioni di vita e di conoscenza, frequentando gli istituti scolatici, avere maggiore opportunita professionali e di avanzamento sociale."   

    Quando sei stato affidato?   

    "In data 10/07/2018 sono stato affidato dal tribunale per i minorenni di Palermo a mamma coniugi Giacobbe Salvatore e Carlino Marianna, visto che ero giunto in Italia da solo, in seguito a sbarco clandestino. 

    Come ti trovi con la tua seconda famiglia italiana?   

    “Dal primo giorno che papa’ Salvatore e mamma Marianna  sono venuti a prendermi  presso l’hotspot di Trapani, hanno provato simpatia nei miei confronti e lo stesso e’ stato per me. Nonostante facessi parte del centro di primissima accoglienza “Omega “ per minori stranieri non accompagnati,  entrambi i miei genitori affidatari,  mi hanno trattato sempre come un figlio, portandomi a casa loro, invitandomi nelle feste, nei ristoranti, negli eventi piu’ importanti della loro famiglia, accompagnandomi in ogni sinolo istante della mia vita,  inoltre mi hanno dato tanto affetto e amore ed hanno provveduto sempre con cura a soddisfare le mie esigenze evolutive. Li amo tantissimo, come loro amano me." 

    Dove si trova la tua prima famiglia? 

    “I miei familiari si trovano in Guinea, mia madre si chiama Mabinty  Silla  e mio padre Cheik Amed Conte.  Mio padre e’  unmilitare, mentre mia madre e’ casalinga”.     

    Pensi di andare a trovarli?   

    “Si certo .. penso che lo faro’ non appena avro’ le possibilita’ per farlo”.   

    Cosa vuoi fare da grande?   

    “Il calciatore, come prima attivita’ professionale e sportiva. Debbo dire che mi piacerebbe intraprendere anche  la carriera militare, al termine degli studi scolastici, ed andare in missione in paesi esteri per aiutare e salvare vite umane, oltre che servire  la nazione  italiana”.   

    Il calcio ti piace e sei anche bravo, tanto da essere già uno dei pilastri dell’Adelkam. Che ruolo hai? 

    "Quest’anno ho deciso di giocare nel campionato “giovanissimi regionali under 15  girone A"   con la scuola calcio “Costa Gaia Adelkam”. Il mio mister Felice Messina  ha deciso che il mio ruolo più adatto alla squadra fosse quello di attaccante. Mi trovo bene sia con gli allenatori che con  gli altri giocatori, diciamo che c’e’ un rispetto reciproco sia dei ruoli che della persona.  Mi sono integrato perfettamente con il suddetto contesto.

    Per il resto, posso dire solo che me la cavo molto bene a giocare a calcio, considerando che ho 13 anni, e che comunque, come ogni altro giocatore, sono pienamente cosciente che  dovro’ sacrificarmi molto per ottenere ottimi risultati. In ambito calcistico, mi ispiro moltissimo a Moise Kean, attuale calciatore italiano ex Juventus che gioca con Everton." 

    Riportiamo di seguito, come annunciato,  l'intervista ai genitori affidatari di Souleymane,  il signor Salvatore Giacobbe e la signora Marianna Carlino.   

    Quando avete deciso per l'affidamento di Souleymane?   

    P: "A seguito della chiusura del centro di primissima accoglienza “Omega “ gestito da mia moglie, il piccolo Souleymane veniva  trasferito provvisoriamente presso un’ altra casa famiglia, ed e’ proprio in quel momento che e’ maturata in noi, la  decisione di chiedere l’affidamento , proprio perche’ c’eravamo resi conto di volergli un mondo di bene e di esserci  legati talmente tanto da sentire la sua mancanza , quindi per paura di perderlo, abbiamo deciso anche con l’accordo di nostra figlia Maria Sofia, di accoglierlo nella nostra famiglia come un figlio."

    Quali erano le esigenze educative e affettive di Souleymane? 

    M: "All’interno del centro di primissima accoglienza, Souleymane mostrava un senso di nostalgia nei confronti  della propria famiglia di origine. Appariva evidente il bisogno di attenzioni e la necessita’ di avere modelli educativi di riferimento, anche per questo si e’ legato molto alla nostra famiglia che lo ha accolto con affetto fino a chiederne ed ottenere l’affidamento dal tribunale per i minorenni di Palermo."

    Quanti anni aveva all'epoca?   

    P: "Al momento dell’affidamento aveva 10 anni, dovuto al fatto che all’ingresso in Italia aveva dichiarato erroneamente di essere nato il 23/11/2005. Successivamente si e’ proceduto ad un aggiornamento delle generalita’ di Souleymane, in quanto dai dati del ministero della Guinea si e’ venuti a conoscenza che Souleymane era nato il 23/11/2005 anziche’ il 23/11/2008…. Questo aggiornamento risulta gia’ nel permesso di soggiorno rilasciato allo stesso. La data da considerare e’ il 23/11/2005."

    Siete orgogliosi di lui?   

    P: "Siamo molto orgogliosi di lui, per il semplice fatto che Souleymane e’ un  ragazzo che si impegna moltissimo  per raggiungere i suoi obiettivi, dimostrando determinazione e senso del dovere, senza sottrarsi ai sacrifici e agli ostacoli che la vita gli impone  di volta in volta, concentrandosi solo ed esclusivamente su quello che lui ritiene essere il sogno piu’ bello della sua vita e cioe’ quello di diventare un calciatore professionista."

    Secondo Voi, Souleymane ha buone possibilità di riuscirci?

    "Questa sua determinazione e’ stata premiata, per il semplice fatto che nonostante abbia 13 anni, e’ ritenuto da tecnici ed allenatori di varie scuole calcio presenti sul territorio siciliano, fra le quali Adelkam, un ragazzo pieno di talento che gioca come attaccante, dotato di un fisico mozzafiato ed una velocita’ abnorme,  ma anche generoso , in quanto in molte occasioni, nonostante  abbia avuto la possibilita’ di fare goal, ha  preferito, ad un passo dalla porta, passare la palla al suo compagno per farlo segnare."

    La generosità. Una peculiarità del suo carattere che si evidenzia anche in altri contesti?

    "Questa sua generosita’ e’ riconosciuta da tutti. Souleymane riesce ad impegnarsi con la stessa determinazione anche nel campo scolastico, dove riesce ad ottenere buoni risultati. Infine siamo orgogliosi di lui, perche’ ha un comportamento esemplare,  e soprattutto rispetta tutte le persone senza distinzione di razza, religione o sesso. Insomma Souleymane e’ davvero un ragazzo speciale."

    Cosa apprezzate di più di lui?

    "Souleymane non e’ apprezzato solo da noi come famiglia, ma dall’intera collettivita’ castelvetranese e soprattutto dai suoi amici,  dai compagni di scuola  e per finire da tutti quanti lo conoscono,  proprio per il fatto che e’  un ragazzo educato, generoso, tranquillo, riflessivo, simpaticissimo, scherzoso, altruista,  ed ancora, spontaneo, pieno di vita e di gioia,  disponibile con tutti, non sa dire di no, intelligente , per questo motivo lo amiamo….come se fosse nostro figlio.."

    Durante il periodo di affidamento, è cambiato il rapporto con Souleymane?

    "All’inizio del nostro rapporto, Souleymane era timido e riservato, il suo atteggiamento di chiusura si e’ trasformato nel tempo in fiducia e collaborazione, grazie anche alla percezione del sentirsi accolto, amato e tutelato dalla nostra famiglia. Ad oggi Souleymane mostra una grande intelligenza e propensione all’integrazione, ha instaurato dei legami positivi di amicizia con alcuni compagni di scuola, che frequenta nel tempo libero.

    E' estroverso e socievole e molto maturo  anche più della sua età anagrafica, è giocherellone scherzoso allo stesso tempo. Souleymane e’ davvero un ragazzo speciale, in quanto, oltre ad essere un vero fuoriclasse nell’ambito calcistico, la cosa che piu’ lo contraddistingue dagli altri e’ il fatto di avere  anche un “ grande cuore”. "

    La redazione di Castelvetranonews ringrazia per l'intervista gentilmente concessa Souleymane e i suoi genitori affidatari.

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