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Da Partanna al Libano passando per l'Egitto. Storia di Gemma Glorioso, giovane e brillante mamma lavoratrice

di: Mario Butera - del 2018-01-31

Immagine articolo: Da Partanna al Libano passando per l'Egitto. Storia di Gemma Glorioso, giovane e brillante mamma lavoratrice

Una vita in giro per il mondo. Così si può riassumere in una sola frase il trascorso di Gemma Glorioso, nata a Voghera, in provincia di Pavia, da padre partannese e madre libanese. A soli trent'anni (compiuto pochi mesi fa) vanta già una carriera brillante, tra incarichi alle Nazioni Unite, per conto del World Food Program, e un futuro che si prospetta radioso presso la Pricewaterhouse Coopers, agenzia di consulenza legale e fiscale con sedi in tutto il globo. Sempre divisa fra l'Italia e il Libano, Gemma ha deciso di concedere a noi di CastelvetranoNews qualche minuto del suo tempo per raccontarsi ai nostri lettori.

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  • E' da molto che non torni a Partanna?

    Sono stata a Partanna sia da bambina, per un anno, durante il quale ho frequentato la quarta elementare al Collodi, che da adolescente, frequentando dalla 3 media alla 5 superiore le scuole di Partanna. 

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  • Qual è stato il percorso di studi che ti ha portato ad avviare la tua attuale carriera?

    Il mio percorso con Pricewaterhouse Coopers nasce con la sede di Beirut. In realtà ero giunta alla seconda estensione di contratto con il WFP e volevo fortemente fare un'esperienza sul cosiddetto "field", quindi direttamente in situazioni di emergenza. Tuttavia, non vi era alcuna family station disponibile e pertanto non avrei potuto portare mia figlia con me. Iniziai dunque a valutare altri settori al fine di poter inserire un'esperienza lavorativa significativa all'estero nel cv.

    Non pensavo mi sarei innamorata tanto di questo mestiere, in un settore completamente diverso (dall'umanitario al privato). L'esperienza di Beirut non durò a lungo: purtroppo, poco dopo aver firmato il contratto con PwC Beirut iniziarono i problemi che mi portarono alla separazione dal mio ex marito. Rientrai in Italia, senza riuscire ad ottenere il trasferimento da PwC Beirut a PwC Roma. Mi rimboccai le maniche, dunque, e ci riprovai - riuscendoci. 

    Di cosa ti occupi esattamente per la Pricewatershousecoopers?

    A Beirut mi occupavo di Corporate Intelligence - tutt'altra divisione, tutt'altra tipologia di lavoro rispetto a quello che faccio nella sede di Roma. Sono nella divisione Capital Projects & Economics. Nello specifico attualmente sto lavorando molto con la Commissione Europea su un progetto interessantissimo il cui fine è quello di creare "città intelligenti" al fine di migliorare la vita dei cittadini stessi, coinvolgendoli nella pianificazione urbana, migliorando la mobilità e l'infrastruttura delle città e conseguentemente le condizioni di vita stesse. Ma i progetti sono tanti per cui non ci si fossilizza su un unico lavoro. PwC è una società con una clientela molto variegata e professionisti con preparazioni eccellenti. A mio avviso è la Harvard delle Big 4: non è soltanto "un lavoro", è proprio una scuola di vita, grazie soprattutto alle varie opportunità di formazione e crescita che offre ai propri dipendenti. C'è grande dinamicità in questo lavoro, non ci si annoia mai e si impara tantissimo ogni giorno. 

    Fra tutti i posti all'estero in cui hai vissuto, in quali ti sei trovata meglio?

    Ho avuto la fortuna di viaggiare tanto già da bambina, grazie al lavoro di mio papà. Sono stata bene ovunque sinceramente: ho una mamma meravigliosa che ha sempre fatto ambiente di casa e che con la sua allegria contagiosa ci avrebbe fatto star bene anche sotto i bombardamenti! Un paese che porto nel cuore da sempre e in cui amo sempre tornare è l'Egitto. Abbiamo trascorso 4 anni bellissimi li quand'ero piccola e sono stata altrettanto bene tornandoci da adulta.

    L'Egitto è un paese molto contraddittorio in cui si passa dall'estrema ricchezza all'estrema povertà senza passare attraverso alcuna via di mezzo. Gli egiziani sono persone di gran cuore, molto simili a noi meridionali per certi versi: casa loro è sempre pronta ad accoglierti e alla loro tavola c'è sempre un posto in più. Sempre pronti a darti una mano e a regalarti un sorriso - un paese tutto da scoprire, ricco di storia, souk (mercatini) e posti meravigliosi che io per prima non ho ancora finito di vedere!

    E dell'Italia cosa pensi?

    Sinceramente non ho deciso di vivere in Italia. Mi limito a dire che mi ci sono ritrovata e sto cercando di viverne il "lato pieno del bicchiere".

    Qual è il tuo consiglio per tutti i giovani che, come te, vogliono seguire le proprie ambizioni?

    I miei consigli sono due: restringere il campo di ricerca limitandosi a quello che interessa realmente, insomma non buttando CV a destra e sinistra pur di trovare un lavoro qualsiasi. Identificato il settore, bisogna fare networking. Inviare un cv senza cercare di creare un contatto con una persona che già lavora in quell'azienda o settore e che di conseguenza avrebbe modo di darci dei consigli lascia il tempo che trova a mio dire. Creare il contatto non equivale ad avere una raccomandazione: si tratta semplicemente di farsi conoscere, trasmettere l'interesse per quella posizione e chiedere se vi è modo di far girare il CV internamente. Personalmente ad oggi posso dire con estrema felicità e orgoglio di non aver nessuno da ringraziare per nessuno dei lavori che ho avuto e auguro a tutti di potercela fare sempre da soli. 

    Riesci a conciliare vita privata e lavoro?

    La mia sfera privata è mia figlia Lucrezia Sofia. Il poco tempo libero che ho, è tutto per lei. Le cose che più facciamo sono leggere, cucinare con la sua cucina e giocare con le barbie. Sono felicissima di averle trasmesso l'amore per i libri, non si sazia mai di letture. Di media leggiamo 5/6 libri a sera. Spesso dopo che la metto a dormire continuo a lavorare da casa.

    Nei weekend frequentiamo una libreria per piccoli qui a Roma dove, oltre a poter acquistare favole bellissime a sfondo educativo (dunque non favole qualsiasi come ad esempio quelle Disney), ci si può godere una fettina di torta e leggere direttamente nel salottino della libreria i libri usati che hanno.

    Non penso di conciliare bene lavoro e sfera privata in realtà, ma a mia figlia dedico tutta la mia attenzione durante le ore che trascorriamo assieme. Sarò banale ma mia vita e la mia priorità sono mia figlia, i miei genitori, mia sorella e il mio lavoro. Mi piacerebbe avere un compagno con cui dividere e condividere la vita, ma non è prioritario per me: se arriverà, cercherò di creargli uno spazio diversamente continueremo a stare larghi.

    Tua madre è certamente una figura notevole. Libanese di Beirut, quattro lingue nel suo bagaglio culturale (italiano, inglese, francese e arabo), anche lei ha girato il mondo insieme alla vostra famiglia. Come ti ispira e cosa ti ha insegnato?

    Mia mamma è nata in un paesino che si chiama Hakl el Azime, nella parte settentrionale del Libano. Difficile riassumere cosa mi ha insegnato e continua ad insegnarmi mia mamma. Le prime cose che mi vengono in mente sono la resilienza, l'orgoglio e l'amore per la famiglia. A mia mamma devo tutto: se ho conseguito tre titoli universitari è grazie a lei e al suo costante incoraggiamento. Se sono riuscita ad intraprendere certi mestieri, da mamma sola di una bimba di quasi 3 anni, è solo grazie al suo costante amore e sostegno. 

    ​E tuo padre, invece?

    La determinazione, per tenerci sul "professionale": chi l'avrebbe mai detto che da Partanna e in anni così lontani mio papà sarebbe entrato in Ansaldo Genova e da li fare il giro del mondo ed incontrare la sua compagna di vita durante la guerra civile degli anni 80 in Libano? Non solo: mio papà mi ha trasmesso l'amore per la musica. E' grazie a lui (e all'insistenza di mia mamma) se ho studiato il pianoforte per tanti anni e se, in generale, ho conosciuto la buona musica italiana e internazionale. Papà è anche un grande lettore, come me e la mia Luli, ma è anche e soprattutto quel papà che mette la propria famiglia sempre al primo posto e che non si piega dinanzi a niente e nessuno. Ma soprattutto entrambi i miei genitori sono dei nonni favolosi a cui mia figlia è molto legata, in particolar modo a mia mamma. 

    Pensi di tornare mai a vivere in Sicilia?

    La Sicilia... quanto è bella! L'ho apprezzata solo da adulta. Tornarci a vivere in modo definitivo non penso, in vacanza sicuramente!

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