Selinunte, sensazionale ritrovamento degli archeologi. Scoperta antica sima con testa di leone in marmo
di: Redazione - del 2023-08-24

Da qualche giorno le scoperte a Selinunte si sono arricchite di un nuovo ritrovamento. E' stata, infatti, rinvenuta una sima con la testa di un leone.

La sima è l'estremità superiore del tetto dietro la quale si raccoglieva l'acqua piovana che poi veniva fatta defluire. Per far defluire l'acqua venivano utilizzati dei beccucci a forma di testa di leone. I primi esempi di sime furono realizzati in pietra, soprattutto nel V secolo a.C..
La scoperta di un componente di un tetto di un antico tempio, direttamente su una strada nelle vicinanze del porto, è avvenuta durante le ricerche archeologiche condotte dall'Università di Bochum nell'area dell'antico porto orientale di Selinunte, sotto la direzione del Prof. Dr. Jon Albers.

Il reperto oggetto del rinvenimento a Selinunte è considerato molto alto, circa 62 cm, ed è chiaramente più grande di altri sime rinvenute.
E' stato realizzato in marmo, un materiale estremamente raro e prezioso nella Grecia occidentale. Questo marmo si ipotizza venisse importato dalle isole greche, forse da Paros. Finora sono noti solo nove templi del V secolo a.C. con una sima in marmo greco in tutta l'Italia meridionale e la Sicilia. I tetti sono stati scoperti principalmente nel XIX e all'inizio del XX secolo.
La sima appena rinvenuta a Selinunte non può essere confrontata con nessuno di questi templi e fa parte di un decimo tempio con tale tetto in marmo; inoltre, è estremamente ben conservata. Al momento non è possibile stabilire se l'oggetto fosse destinato al noto Tempio E di Selinunte o a un altro tempio monumentale ancora oggi sconosciuto.
Sebbene il blocco sia molto ben conservato rispetto ad altri esemplari così come i frammenti provenienti dal tetto del Tempio A di Selinunte, e anche la testa di leone sia nelle migliori condizioni, la caratteristica uscita dell'acqua non era ancora stata incorporata. Secpndo alcuni esperti manca anche la criniera del leone posteriore anche la decorazione nella parte superiore della lastra non è ancora terminata. A causa di queste condizioni, la sima non solo fornisce la prova di un tetto in marmo finora sconosciuto in Sicilia, ma permette anche di comprendere meglio i processi di produzione di tali elementi architettonici.
Poiché il reperto proviene contemporaneamente dalla zona portuale e dagli immediati dintorni del quartiere delle officine di Selinunte, permette di trarre ulteriori conclusioni sui contatti commerciali della città e sulle capacità tecniche degli antichi abitanti di Selinunte.
La presentazione del prezioso reperto ritrovato è in programma sabato 26 agosto alle 16 all’antiquarium del Baglio Florio nel Parco archeologico di Selinunte, alla presenza di Ortwin Dally, direttore dell'Istituto Archeologico Germanico di Roma, dell’archeologo Jon Albers e del direttore del Parco di Selinunte, Felice Crescente. Il Baglio Florio sarà visitabile anche domenica mattina, approfittando dell’ultima alba teatrale.