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La Lega a gambe unite sui docenti del Sud: "controlliamo malattie e 104"

di: Aessandro Giuliani - (fonte: tecnicadellascuola.it) - del 2014-09-14

Immagine articolo: La Lega a gambe unite sui docenti del Sud: "controlliamo malattie e 104"

È durissima la posizione della Lega a proposito dell’alto numero di insegnanti precari che in occasione dell’aggiornamento delle GaE si è spostato dal Mezzogiorno nelle province con maggior numero di posti, quindi al Nord.  

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  • "Facciamo richiesta formale di una verifica a tappeto, casa per casa, su quegli insegnanti assunti al Nord ma provenienti dal Sud che, a decine, hanno già annunciato assenze per malattia o richieste di riavvicinamento a casa per assistere parenti disabili. Verifichiamo caso per caso la reale esistenza di queste malattie e di queste esigenze familiari", ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini che l’11 settembre ha incontrato i giornalisti sotto al Pirellone dove, insieme con i consiglieri lombardi del Carroccio, ha chiesto di "reintrodurre i concorsi su base regionale non solo della scuola ma per tutta Pubblica Amministrazione" e ha denunciato "il fallimento della riforma scolastica, ennesima presa per il culo da parte di Renzi".

    "La scuola rischia il caos, perché ci sono centinaia di cattedre scoperte per richieste di malattia o di riavvicinamento a casa per assistere parenti disabili" ha tuonato Salvini che ha spiegato di aver incontrato il provveditore lombardo, e che ha poi ricordato che "solo a Milano, i 174 nuovi insegnanti assunti vengono tutti da fuori provincia".  

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  • "Bisogna scegliere una sede e non si deve potersi spostare come succede oggi da una provincia all'altra, adesso c'è la transumanza" ha proseguito il segretario, sottolineando che il principio deve valere al Nord come al Sud, perché la questione è dove vive un'insegnante: "molti vengono dalla Puglia ma hanno scelto di vivere e lavorare a Milano, garantendo quella continuità didattica indispensabile per gli alunni". 

    "Le istituzioni scolastiche infatti sono in procinto di effettuare la chiamata dei supplenti necessari, utilizzando le graduatorie disponibili" ha spiegato Romeo, sottolineando che "questo modus operandi però rischia di creare nuove disparità che andranno a ledere i diritti di coloro che sono presenti negli elenchi provinciali della Lombardia e che si vedono scavalcare dall'inserimento 'a pettine' di docenti provenienti da altre regioni in particolare del Mezzogiorno".   "Infine - ha concluso Romeo - chiediamo che vengano ristabiliti una volta per tutte i 5 anni di permanenza nella provincia di prima nomina di ruolo, il tutto finalizzato a garantire la continuità didattica".

     

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