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Violenze, minacce e prostituzione a CVetrano. Giovane nigeriana si ribella e fa arrestare due persone

di: Comunicato Stampa - del 2016-11-19

Dopo l’operazione dellaPolizia di Statoche lo scorso 6 novembre aveva portato all’arresto di tre nigeriani, accusati di aver segregato in casa e costretto alla prostituzione una connazionale, i poliziotti della Squadra Mobile di Trapani e del Commissariato di P.S. di Castelvetrano, nel pomeriggio di mercoledì 16 novembre, hanno messo a segno un nuovo importante risultato investigativo, eseguendo un fermo di polizia giudiziaria nei confronti dei nigeriani IRABOR Blessing (classe 1985) e NOCHI Stanley (classe 1987).    

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  • Gli investigatori ritengono che la coppia, da anni residente nel nostro paese, sia responsabile del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina finalizzato allo sfruttamento della prostituzione.

    I due, infatti, con la complicità di connazionali appartenenti alle associazioni criminalidedite alla tratta di essere umani, sono riusciti ad organizzare il trasferimento dall’Africa alla Siciliadi una giovane nigeriana, costringendo la stessa a prostituirsi per le strade di Castelvetrano.  

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  • La vittima della vicenda odierna, dopo aver attraversato il Mediterraneo a bordo di un gommone colmo di immigrati, era giunta nel nostro paese con la promessa,fattale al momento della partenza dal paese di origine, di intraprendere il mestiere di sarta. Prima di affrontare il viaggio verso l’Europa, la donna sarebbe stata sottoposta al rito voodoo della “Ayelala”, le cui maledizioni sarebbero ricadute sulla stessa se non fosse stata in grado di onorare il debito di 45.000 euro,assunto con chi ne avevano favorito l’ingresso in Italia e, più in particolare, con la IRABOR Blessing, sua “maman”.  

    Dal racconto della giovane, è emerso che era proprio la IRABOR, coadiuvata dal marito NOCHI Stanley, a colpirla a bastonate tutte le volte in cui si rifiutava di concedersi ai “clienti del sesso”. Le violenze fisiche e la minaccia di ritorsioni nei confronti dei propri familiari rimasti in Nigeria, non le avevano lasciato altra scelta se non quella di sottostare agli ordini dei suoi aguzzini. Tuttavia, la scorsa settimana, dopo mesi di sofferenze, la ragazza si è rivolta alla Polizia raccontando la sua storia.  L’irruzione all’interno dell’abitazione di Castelvetrano,ove vivevano gli odierni fermati ha confermato integralmente quanto dichiarato dalla vittima.

    Gli agenti hanno rinvenutonumerosi telefoni cellulari, schede sim di vari gestori, ed in particolare la matrice della sim attraverso cui la IRABOR aveva effettuato delle telefonate minatorie alla vittima non vedendola più rincasare. Inoltre, gli investigatori hanno sequestrato copiosa documentazione attestante un verosimile flusso di denaro in partenza dall’Italia e destinato all’estero, verosimilmente in Nigeria.

    In virtù delle risultanze investigative emerse, NOCHI Stanley ed IRABOR Blessingsono stati sottopostia fermo di indiziato di delitto dagli agenti della Squadra Mobile di Trapani e del Commissariato di P.S. di Castelvetrano, e, su espressa disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Marsala, condotti in carcere.  Ad esito dell’udienzasvoltasi nella mattinata odierna, il GIP presso il Tribunale di Marsala, in piena condivisione delle risultanze investigative acquisite, convalidava il fermo, disponendo nei confronti di NOCHI Stanley la misura cautelare della custodia in carcere e quella degli arresti domiciliari a carico della moglie IRABOR Blessing.

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