In Rai con la Balivo tra bellezza, coaching e il "Dna" castelvetranese. Storia di Mario Sparacia

Zygmunt Bauman definisce la nostra una società ‘liquida’ che si basa sulla fragilità delle relazioni umane, valorizzando l’effimero, il consumismo, la conformità anche addirittura nei canoni di bellezza fisica. E’ innegabile che l’attrazione fisica abbia potere, ma tutti abbiamo riscontrato che la bellezza priva di carisma è frivola e scarna.

Con la piena accettazione di se stessi, si arriva ad uno status che va oltre l’impeccabile apparenza  ‘imposta’.  

La bellezza passa dalla mente, dall’atteggiamento nei confronti della vita, dall’autenticità della persona, lo sguardo, il tono della voce, il fascino sottile di un naso non proprio proporzionato nel viso di una donna dotata di grande personalità benchè non sia più una ventenne.  

Non è una favola o mera utopia, poiché ci sono persone che studiano e lavorano in questo campo come il Beauty mental coach ambito da tutte le star, Mario Sparacia, nel Varesotto per adozione, siciliano nelle vene perché figlio di un castelvetranese.

La redazione di Castelvetranonews l’ha incontrato per poter raccontarvi di un nuovo mondo, un settore di nicchia quello in cui Sparacia si colloca come leader, tanto da esser stato cercato dalla super top Claudia Schiffer.  

In esclusiva per noi, Mario ha anche svelato qualche dettaglio del suo libro, altra opera d’arte, intitolato “Favole da Leader per Leader da Favola” che presto presenterà a Castelvetrano presso l’Area14.

Quanti anni hai? Dove vivi?    

Ho 49 anni e vivo a Cassano Magnago in provincia di Varese.    

Ti definisci angloterrone. Ti senti più inglese o siciliano?   

Mi sento siciliano per i valori che mi insegnato mio padre e “anglo” nelle flessibilità e praticità tipica degli anglosassoni.    

Come hai iniziato la tua carriera come make up artist?  

Vengo dalla ristorazione mio padre Mario Sparacia era un direttore di sala, un giorno, grazie a mio zio Gianni Sparacia ho avuto l’occasione di veder truccare Susanna Messaggio e da allora utilizzo i colori per esprimere le mie emozioni.

C’era una predisposizione artistica tua o anche in famiglia?     

Ho avuto il dono di avere un mentore come Gianni Sparacia che mi ha sempre sostenuto.    

Chi è il beauty mental coach?   

Il beauty Mental Coach rappresenta l’evoluzione della bellezza è una figura unica al  mondo che ho creato applicando la PNL Programmazione Neuro Linguistica ai processi del Coaching utilizzando gli strumenti della bellezza.    

L’arte del truccare con un tocco di sensibilità verso l’indole della persona. Che approccio usi con le clienti?     

Utilizzando il BMC System il trucco e la bellezza diventano strumenti capaci di esprimere emozioni e potenzialità, il concetto rivoluzionario del processo sta nel sviluppare una bellezza INTIMA, FUNZIONALE, SISTEMICA rispetto al concetto di bellezza sociale e prettamente estetico. Il mio approccio con la cliente non è più  “estetico correttivo” da parrucchiere truccatore ma “funzionale e motivante” da mental coach.    

Una carriera lunga più di 25 anni, come arrivi nei backstage della grande moda?     

Per molti anni ho seguito molti personaggi televisivi e a un certo punto ho deciso di rimettermi in discussione e uscire dalla mia “zona di confort” mi sono affidato ad un’agenzia di Milano che ha riconosciuto e valorizzato  la mia professionalità dandomi la possibilità di lavorare con le più belle donne del mondo.      

Perché Claudia Schiffer volle proprio te e ti cercò?     

Nello specifico mi trovavo a “Buona domenica” con Lorella Cuccarini e Marco Columbro ed entrò in camerino l’agente di Claudia Schiffer chiedendo di me. Aveva sentito parlare di me da un truccatore con il quale  avevo collaborato nella sfilata per Missoni e molti altri  nella Fashion Week di Milano.    

Dicono che spesso viene scambiato per una guardia del corpo nei backstage   

Con Nathalia Estrada ho lavorato quando era la show girl delle reti Mediaset  siccome nessuno credeva “visto la mia fisicità” che fossi il truccatore/parrucchiere lei decise di “spacciarmi” come sua guardia del corpo, in realtà fu molto divertente.    

Non solo make up artist, ma anche parrucchiere, confidente e cosa?     

Oggi non è più la qualità del servizio a fare la differenza ma come la cliente percepisce il tuo servizio di qualità, i cinesi e tutti coloro che giocano al ribasso offrono servizi equiparabili ai marchi blasonati, la differenza sta nell’utilizzare formule linguistiche e tecniche comunicative che ti permettano di fare la differenza, approcci nuovi e funzionale, tecniche che se ben utilizzate di permettono di implementare del 65% il fatturato. O ti evolvi o ti estingui.    

Quanto  è importante la volontà della cliente, i suoi desideri, quando stai realizzando la tua “opera”?     

La regola fondamentale nel coaching è l’ascolto attivo e il rispetto delle convizioni, definito lo scopo si lavora per ottenere il massimo sia in termini estetici che motivazionali.    

Come riesci a far uscire fuori le emozioni della cliente, in modo che con il risultato del tuo lavoro, ella possa esprimerle?     

Il BMC System sviluppa i processi emotivi utilizzando  la bellezza in termini funzionali un rossetto può essere un elemento importante per quelle persone che hanno paura di comunicare o esprimersi oppure le gonne larghe possono aiutare le donne timide ad invadere spazi e vita.    

Passiamo a domande un po’ piu tecniche: come mai passi subito il mascara? Di solito le donne lo mettono alla fine..    

Io all’inizio mi permette di definire la forme dell’occhio per eventuali sfumature.    

Esiste un trucco che va a bene per tutte o prima di iniziare il tuo lavoro tracci  della tua cliente un profilo psicologico e agisci di conseguenza?    

Il mio scopo è rendere il trucco o i capelli elementi comunicativi capaci di esprimere il potenziale di ogni donna in funzione ad un contesto specifico.    

Quali sono i segreti che usi per valorizzare la bellezza di una donna?     

Il segreto è Essere IntimaMENTE una bella donna e non la donna che gli altri si aspettano che tu sia la donna appariscente “figa” non potrà esserlo per sempre, una bella donna è come un buon vino, con passare il anni migliora si raffina nei pensieri come nei gesti.      

Arrivi alla trasmissione “Detto fatto”: impressioni?    

E’ stata un’esperienza (clicca qui per vedere il video) che mi ha dato grande visibilità tuttavia non mi consentiva di far apprezzare questa nuova figura professionale e il processo emotivo del BMC System.

Reputi un’esperienza valida la trasmissione televisiva?   

Un’esperienza valida, funzionale per  il target pomeridiano.  

Svela una piccola chicca, consiglio per le nostre lettrici: una donna non può uscir di casa senza aver usato quale cosmetico?     

Date un senso alla vostra bellezza o la bellezza non avrà senso utilizzate il trucco per valorizzare le vostre peculiarità non per nascondervi o peggio ancora  per essere qualcun’altra, spesso capita di donne che mi chiedono il trucco della Belen ecc. La bellezza è unicità.            

Parliamo della tua attività di mental coach. Di cosa parli nei tuoi corsi sulla comunicazione funzionale tra genitori e figli?              

Abbiamo il dovere di elevare le nuove generazioni a nuove consapevolezze, comprendere come la nostra comunicazione influisca sulle convinzioni/capacità future di nostro figlio è fondamentale. Tutto ciò che non risolviamo, noi in termini emotivi/emozionali saranno costretti a farlo loro, tramandiamo valori e anche convinzioni limitanti. Spesso i genitori interpretano uno stato emotivo del figlio es. “mio figlio è timido” il figlio ha imparato la timidezza e si comporterà come i suoi genitori si aspettano da lui, come un bambino timido.      

Hai scritto un libro che presenterai anche a Castelvetrano?   

"Favole da Leader per Leader da Favola>", un libro dove vengono raccontate molte delle metafore utilizzate nel coaching. Possiamo trovare i 3 setacci di Socrate , Gandhi, Martin, Luther King resi semplici e fruibili per i bambini, l’aspetto interessante è che lavora in due direzione una verso i bambini l’altra verso i genitori che leggendo queste “favole” possono riattivare risorse dimenticate o smarrite tra le pieghe delle quotidiane convinzioni limitanti.    

Che legami e che ricordi hai di Castelvetrano?    

Mio padre ha perso mio nonno che aveva 4 anni mi raccontava che per aiutare nonna Tanina lui a 6 anni andava a vendere le caramelle fuori dal cinema di Castelvetrano e che quando si avviava verso casa cantava e fischiettava a squarciagola per vincere la paura del buio. O lo zio Franco che a 10 anni andava in bicicletta a Selinunte dove lavorava come muratore per il recupero dei bellissimi templi di Selinunte. Dalla mia famiglia mi porto i valori e il rispetto per la vita in ogni piccolo gesto, la forza di volontà e il coraggio di chi non si arrende mai.        

Il 29 dicembre sarai tra i premiati del “Premio eccellenze Selinunte Valle del Belice”. Un tuo commento a riguardo?     

Raccolgo i frutti di coloro che mi hanno preceduto, la mia famiglia. Il lavoro della mia famiglia mi ha permesso di condividere il mio “talento”, trasformandolo in risorse pronte ad aiutare molte persone. Questo riconoscimento mi consente di ringraziare la mia famiglia alla quale dedico questo premio. Grato&Onorato.   

Anche la redazione di Castelvetranonews è onorata di poter annoverare tra le eccellenze premiate al Selinus quest’anno Mario Sparacia, che ringrazia per la disponibilità a raccontarsi.