Menfi, il funerale della "discordia" tra proteste, cancelli chiusi e i custodi "scomparsi"
del 2017-08-07
Un funerale celebrato a metà. Con il carro funebre impossibilitato a varcare la soglia del cimitero in quanto il cancello principale era chiuso a chiave e dei custodi nessuna traccia. E’ successo nel pomeriggio di mercoledi, intorno alle 17,30 quando i familiari dello sfortunato ottantacinquenne Francesco Russo, hanno trovato l’amara sorpresa.
La temperatura elevata ha contribuito a scaldare gli animi dei parenti del defunto, che sotto il sole cocente tentavano, invano, di chiamare i custodi. Sono subito stati allertati il sindaco Enzo Lotà e mediante l’agenzia di pompe funebri anche i carabinieri, che giunti sul posto non hanno potuto far altro che attivarsi per capire cosa fosse successo. Semplice.
Dei due custodi nessuna traccia per oltre un’ora e mezza, tra i parenti sofferenti per la perdita del loro caro, la rabbia dei figli e della moglie e il caldo che non aiutava a calmare gli animi. Un “ultimo viaggio” tormentato, quello dell’uomo.
La messa era programmata per le 16,30 e dopo come di rito, il corteo funebre si è avviato verso il cimitero. Il primo cittadino si è subito attivato e dopo un’ora e mezzo è riuscito a rintracciare uno dei custodi che è corso immediatamente sul posto per aprire i cancelli, tra l’ira di amici e parenti. “ Un fatto gravissimo - ha denunciato il figlio Pino Russo - mio padre non meritava un “viaggio del genere”.
Non deve e non può accadere che dei dipendenti comunali possano assentarsi nell’orario di lavoro.E’ una vergogna, spero che il sindaco prenda provvedimenti. Siamo sgomenti per l’accaduto e non avremo un bel ricordo nemmeno per l’ultimo saluto ad un uomo, che ha sacrificato la sua vita per noi quattro figli e per mia mamma, che ieri ha anche avuto un mancamento”.
Ad attendere il feretro, a bordo del carro funebre, accompagnato dai congiunti dell’anziano,c’erano tantissime persone che non erano riuscite a dargli l’ultimo saluto in chiesa e avevano pensato di farlo al cimitero. “ Sono indignato per ciò che è accaduto e chiedo scusa alla famiglia da parte del comune - ha detto il primo cittadino - i due custodi mi hanno detto che c’è stato un fraintendimento tra loro su chi doveva aprire i cancelli”.
A Menfi, al cimitero, gli orari di apertura sono solo al mattino. I custodi sono due e nei pomeriggi, quando ci sono funerali, si alternano a vicenda per lavorare in quelle ore.
“Adesso stiamo indagando per capire cosa in realtà sia accaduto, ho già avvisato il capo settore del comune di Menfi e il segretario comunale. Disguido o no, ho dato disposizioni chiare - ha concluso Lotà - applicheremo i giusti provvedimenti e le giuste sanzioni per far si che fatti del genere, cosi gravi, non accadano più”.