Rito di iniziazione alla foce del Belice, la "sacerdotessa": "Vi spiego chi siamo"
del 2014-09-07
Un "misterioso" rito nei primi di Settembre sulle rive del Belìce aveva suscitato perplessità e stupore nei presenti e nei numerosi lettori di Castelvetranonews.it. Circa 13 persone guidate da una “sacerdotessa” con lunghe vesti bianche si erano radunati sulle rive del fiume con tanto di “rito di iniziazione”.
I 13 “iniziati” erano totalmente coperti di fango, venivano messi al cospetto della “sacerdotessa” che – dopo aver sussurrato loro delle parole – li accompagnava ad immergersi totalmente come un battesimo purificatore - nelle acque del fiume.
La Redazione è riuscita a mettersi in contatto proprio con la "sacerdotessa" Alessandra Di Gesù la quale ha spiegato personalmente la natura di quei riti svoltisi alla foce del fiume Belice.
Chi è la “sacerdotessa” Alessandra Di Gesú?
"Per descrivere la mia attività sono solita utilizzare la metafora dell'accordatore di strumenti, come un accordatore accorda lo strumento perchè suoni in maniera armoniosa in una sinfonia con gli altri strumenti, cosí io aiuto le persone ad "accordarsi" per vivere in armonia con se stessi, con gli altri, con il mondo.
I lavori di Selinunte e le tre giornate che tanta curiosità hanno destato in chi si è casualmente trovato ad assistervi si iscrivono in questa Opera che vede come primo fondamentale passo il recupero della memoria, delle proprie origini e delle radici culturali come tassello di una conoscenza piú profonda di Sè.
Avendo avuto la fortuna di nascere in Sicilia, sin da piccola ho sentito un legame profondo con la dimensione magica e misterica di questa terra popolata sin dalle origini da Dee, Dei, ninfe, sirene, fate, giganti, eroi, personaggi mitici e antiche civiltà di cui possiamo ripercorrere le impronte. In particolare il contatto con la "Tradizione Misterica Selinuntina" è stato per me importante, venivo ai Templi sin da bambina, quando erano ancora aperti e non recintati, vi passavo le giornate percependone l'energia, giocando a celebrare riti che poi ho scoperto essere frutto di antiche memorie... ".
Perchè proprio Selinunte come sede del vostro incontro?
"Forse in pochi sanno che Selinunte e la valle del Belice, con la sua vasta struttura templare e l'importantissimo santuario dedicato a Demetra Malophoros e Kore Persefonessa, è stata al centro della trasmissione e della diffusione di "Misteri" antichissimi, un sistema di pratiche spirituali di natura iniziatica volte a generare nel singolo individuo una trasformazione profonda, far vivere l'esperienza del divino che è in ognuno di noi e condurre alla comprensione della natura della vita oltre la morte.
Ecco il significato e l'importanza di dedicare tre giornate esperienziali nella valle del Belice e all'interno del santuario di Selinunte per ripercorrere le tappe salienti e gli aspetti piú autentici degli antichi "Misteri" che un tempo vi venivano celebrati.
Ed è straordinario osservare con quanta forza e con quanta attualità queste antichissime pratiche con i loro riti, i loro simboli e i loro miti parlino all'uomo contemporaneo guidandolo verso una comprendione piú ampia della propria esistenza."
Qual è la sua missione?
"Come studiosa, depositaria, custode dei "Misteri" per via di trasmissione diretta, ho la responsabilità e la volontà di dare il mio contributo alla crescita collettiva e al recupero della memoria frantumata e dispersa, aprendo la trasmissione a coloro che sentano oggi il richiamo di quella voce che viene dalla parte piú antica di se.
Come del resto negli ultimi decenni operatori sciamanici, maestri e guide spirituali stanno facendo dalle Americhe all'Oriente, destando un grande richiamo ed interessse a conferma di un bisogno sopito di rinascita spirituale.
Aprire dunque al recupero della conoscenza dei "Misteri del Mediterraneo" vuol dire dare l'opportunità di riscoprire la via della spiritualità attraverso una Tradizione che è all'origine della nostra civiltà e che appartiene alle nostre radici. "
Che significato ha compiere i Riti negli antichi templi?
"I grandi maestri costruttori edificarono santuari e luoghi come Selinunte, lungo linee energetiche della terra, con particolari allineamenti astronomici e creando delle geometrie sacre, che aggiungono al valore e al fascino archeologico, un significato spirituale ed esoterico che fa di questi luoghi veri e propri portali.
Realizzare al loro interno la rievocazione delle antiche pratiche rituali, delle feste, delle celebrazioni, dei "Misteri" di un tempo permette di riaprire un ponte di far rivivere questi luoghi e di far risorgere un'energia sopita nella Terra e dentro di Noi."
Cosa avete fatto nelle "Tre giornate Selinuntine"? Perchè proprio il “battesimo” alla foce e l'argilla nei corpi?
La prima giornata si è svolta alla foce del Belice dove si trova una fonte naturale di argilla considerata sacra e miracolosa sin dai tempi antichi. Qui si è svolta la prima fase, quella che in alchimia viene definita "nigredo", ogni partecipante ha simbolicamente "sacrificato" e "lasciato andare" una parte del proprio Ego un apetto della propria personalità e delle proprie abitudini di cui liberarsi (paure, invidie, attaccamenti, superbia...) con l'intento di trasformarli in manifestazioni del proprio Sè superiore, della propria anima (condivisione, gratitudine, gioia, umiltà, amore...
Dunque l'argilla rappresenta la vecchia pelle, la corazza, di cui liberarsi per far emergere la parte piú autentica di noi stessi. Alla "nigredo" è seguita "l'albedo", i partecipanti si sono liberati di questa pelle indesiderata, immergendosi alla foce del fiume lí dove le acque dolci incontrano le acque salate un punto molto forte sotto il profilo energetico, dove si crea una insenatura che rappresenta l'utero materno e le tube, per cui ciascuno immersosi nel simbolico grembo della Madre è rinato dalle acque del mare sotto il segno dell'Amore come del resto la sua Dea Afrodite.
Una volta purificati nel corpo e nello spirito, si ha avuto accesso all'area sacra, ai templi e al santuario dove abbiamo dedicato la seconda giornata di lavori, per approfondire gli aspetti storici culturali e cultuali legati ai "Misteri Selinuntini" proprio nei luoghi in cui venivano compiuti, riconnetterci con archetipi potenti di cui gli Dei sono simbolo e manifestazione, abbiamo ricostruito le tappe fondamentali di quello che era un tempo il percorso rituale, condotto letture tratte da antichi passi misterici, dagli inni Omerici e dalla letteratura del tempo.
Al santuario abbiamo sostato per compiere alcuni atti della celebrazione dei "Misteri" che sono culminati nella "Visita della Dea Demetra Velata" attraverso la cerimonia di "incorporazione della Dea".
Chi sono i partecipanti del "Cerchio"?
"Coloro che hanno partecipato e che in generale partecipano a questo tipo di attività sono un gruppo di donne e di uomini che provengono da tutta Italia e che nella loro vita quotidiana svolgono le piú varie attività. Persone accomunate dal desiderio e dalla volontà di aprirsi ad un livello piú espanso di coscienza, di conoscenza di Se e di comprensione della Realtà.
Persone che seguono un percorso di riscoperta di una spiritualità autentica che parla il linguaggio della Natura, degli Elementi, della Terra e delle testimonianze del nostro passato. Persone in cammino nella via della riscoperta di Sé come occasione di rinascita personale e collettiva."
Il Messaggio che volete mandare?
"La forza e l'attualità con cui i "Misteri" ci parlano a distanza di millenni, l'interesse che destano anche in chi vi si imbatte senza conoscerne la natura e la storia, deve farci riflettere sull'importanza di aprire i "Cerchi" per creare un Cerchio sempre piú ampio, dando alle persone pronte per questo tipo di esperienze ed autenticamente interessate l'opportunità di accedere a percorsi di crescita personale e a conoscenze che per millenni sono state veicolate all'interno di una ristretta cerchia di iniziati."