Partanna piange un pezzo di storia. Commozione per lu "zu Cicciu"
del 2017-08-11
Un secolo di storia che se ne va, portando con sé avvenimenti, ricordi, emozioni: “lu zu Cicciu”, conosciuto e stimato da tutti per la sua verve autentica, per il suo animo particolare. Sono tanti gli appellativi che nel tempo gli sono stati attribuiti, tutti positivi: un mito, un’istituzione, un punto di riferimento.
Un “personaggio”: i partannesi sono cresciuti con lui, nel suo bar del centro storico che ha rappresentato una fucina di incontri, di valori che trasmetteva con autorevolezza e ironia in un’atmosfera goliardica. Ha cresciuto generazioni di giovani, molti si definiscono suoi alunni e ricordano le conversazioni coinvolgenti e gli sketch memorabili.
Pieno di vitalità, allegria e una lucidità incredibile fino all’ultimo, aveva sempre la battuta pronta. Un “signore”: brio, entusiasmo e vitalità lo caratterizzavano ma anche e soprattutto classe, eleganza e sobrietà. Di poche parole, quelle giuste al momento giusto.
Un “pezzo di storia”: classe 1° marzo 1917, ha vissuto la sua gioventù tra i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. 10 anni di vita militare, da 18 a 28 anni, mentre la sua donna lo aspettava (altri tempi!). È stato coinvolto nelle vicende storiche, per 7 anni è stato prigioniero in Germania. Anni dopo elogi gli sono arrivati anche da lì, dove ha salvato dei compagni e dove, anche in quell’occasione, sono emersi il suo animo nobile e la sua onestà. Il ricordo di quegli anni era sempre vivo in lui e raccontava perfettamente i suoi aneddoti.
Un “nonno sprint”: 67 anni di matrimonio vissuti con dedizione, l’amore per la famiglia e soprattutto per le nipoti che negli ultimi anni aspettava ritornare dal nord, in un continuo andirivieni, e che accoglieva con il suo solito entusiasmo che lo contraddistingueva. Ha aspettato che fossero tutti presenti per salutare e andarsene.
Ieri si sono svolti i funerali con tanta gente che ha voluto dare l’ultimo saluto ad una figura storica e partecipare al dolore dei familiari: le figlie dott.ssa Angelina Di Prima, ing. Maria Grazia Di Prima e ins. Anna Maria Di Prima, le nipoti Alessia, Alessandra e Arianna, i generi dott. Accardo e dott. Ferlito. La comunità partannese e i familiari ricorderanno sempre con affetto Francesco Di Prima, “lu zu Cicciu”.