Abusivismo, Legambiente: «Le coste massacrate dal cemento». Incluse Campobello e Triscina
di: Antonio Trama - (fonte: Gds.it) - del 2013-07-15
Petrosino, Marsala, Campobello di Mazara e Triscina. Sono queste le località della provincia che Legambiente ha incluso nel suo dossier "Mare Monstrum 2013" dove ha trattato tutti i casi di abusivismo edilizio, soffermandosi sul "cemento illegale che massacra le coste siciliane", tanto che l'Isola svetta nella classifica nazionale con il 16,6% dei reati contestati.
Triscina, la frazione marina di Castelvetrano, ha il record assoluto di cemento illegale sulla spiaggia. Sono oltre 5 mila, infatti, le case illegali, di cui circa mille insanabili, nonostante i tre condoni edilizi. A questa cifra da capogiro, si aggiungono, come sostiene Legambiente, le 300 abitazioni, per cui è stata rigettata la domanda di sanatoria, in quanto costruite entro i 150 metri dalla battigia. Ciò peraltro in un'area assai vicina al sito di Selinunte, uno dei parchi archeologici più estesi d'Europa.
A Marsala, sono 500 le case per cui è stato firmato l'ordine di demolizione. Tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012, una decina di villini in Contrada Spagnola sono stati abbattuti su ordine della Procura, ma da allora hanno preso il via le agitazioni, i dibattiti e le delazioni. A breve si procederà ad una nuova tranche di abbattimenti, come riporta il dossier, dato che è stato affidato l'appalto per demolire 12 immobili a completamento del primo lotto di 22. Il tutto mentre a Trapani la polizia municipale ha avviato l'iter per la consegna delle chiavi, da parte degli abitanti di quelle case che rientrano nei 150 metri dalla battigia.