Appello dei naturalisti: "Il Pantano Leone di Campobello sta scomparendo"
del 2014-07-18

Il Pantano Leone è uno specchio d’acqua formatosi nel 1977 in conseguenza dell’apporto di acque piovane e reflue del comune di Campobello di Mazara e si estende per circa 6 ettari. Grazie al fenomeno della fitodepurazione tipico degli ambienti acquatici e delle zone umide, diventa area di pregio per l’avifauna acquatica e per un numero non indifferente di rettili, anfibi, mammiferi e insetti.

È stato il primo sito in Italia ad accogliere la nidificazione dell’anatra marmorizzata ed è tra le zone umide italiane più importanti per la nidificazione della moretta tabaccata. Le potenzialità dello stagno sono state subito apprezzate a livello europeo, l’area infatti ricade all’interno della Zona di Protezione Speciale (ZPS) ITA 010031 e nel luglio 2011 il ministero dell’Ambiente inserisce l’area tra le zone umide di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar.
Il mese scorso, i naturalisti dell’associazione Pro Capo Feto aderente alla Federazione Nazionale Pro Natura nell’ambito dell’attività di vigilanza del territorio hanno individuato al Pantano Leone un adulto di cicogna bianca avvelenato e diversi gabbiani reali morti. Gli stessi naturalisti sono preoccupati perchè anche quest’anno il livello idrico del Pantano Leone si è notevolmente ridotto compromettendo la nidificazione di diverse specie di uccelli acquatici.

Dal 2008, infatti, il comune di Campobello di Mazara si è dotato di un nuovo impianto di depurazione collocato a valle del Pantano Leone che impedisce l’approvvigionamento idrico dello stesso in quanto scarica le acque depurate direttamente in mare. Da quel momento il Pantano Leone si è sempre prosciugato durante la stagione estiva.L'abbassamento del livello idrico, nel pieno della stagione riproduttiva, espone le nidiate degli uccelli acquatici a numerosi predatori. Questo abbassa notevolmente il successo riproduttivo di specie spesso minacciate di estinzione e per questo particolarmente protette.
L'Arch. Carlo Foderà, membro del Consiglio Regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale (CRPPN) ha indirizzato un'interrogazione all'Assessore regionale del territorio e dell'ambiente Mariarita Sgarlata per sapere quali iniziative hanno adottato, e quali intendono eventualmente adottare, al fine di assicurare il necessario approvvigionamento idrico del Pantano Leone.Il Pantano Leone nonostante l'elevata valenza ecologica si trova in evidente stato di abbandono e degrado eppure già nel 2007 il Ministero dell'Ambiente, il Comune di Campobello di Mazara e l'ex Provincia di Trapani hanno finanziato ben 65.000 € per un progetto dell'Ing. Edoardo Politano che oltre a garantire l'apporto idrico avrebbe dovuto condurre all'istituzione della riserva naturale del Pantano Leone.
Il 25 maggio 2011 nel corso di un incontro con l'Associazione Pro Capo Feto l'Assessorato del Territorio e dell'Ambiente si impegnava per la realizzazione di una condotta di risalita dal nuovo impianto di depurazione e il 17 novembre 2011 il Dott. Francesco A. Gendusa ha condotto un sopralluogo a Campobello di Mazara per avviare l'iter di istituzione della riserva regionale. Ciò nonostante, anche quest'anno il Pantano Leone si è quasi prosciugato.