Smaltire l'amianto, risparmiando il 50% e senza inquinare, si può!
di: Adriano Butera - del 2012-09-10
Il problema smaltimento amianto è un problema che ad oggi sta assumendo proporzioni davvero enormi, oltre che dal punto di vista sanitario, anche, e soprattutto, da quello ambientale. Sempre più spesso, sulle strade di campagna, ai lati dei cassonetti oppure in piena terra, la gente se ne disfa incurante della pericolosità della sostanza cancerogena. Il motivo? L’altissimo costo dello smaltimento. Non tutti però sanno che dal 23 giugno 2012 una mezza soluzione al problema “costo di smaltimento” esiste. Ma analizziamo meglio la problematica.
Come ben sappiamo negli anni 70-80 l’amianto, il cui vero nome è asbesto, ha avuto notevole successo grazie all’elevata praticità del prodotto e alla sua convenienza. Furono queste le peculiarità per il quale l'amianto è stato utilizzato fino agli anni ottanta cosi diffusamente per la coibentazione di edifici, tetti, navi treni; come materiale per l'edilizia, una miscela cemento-amianto (il cui nome commerciale era Eternit) usata per fabbricare tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie, ed inoltre nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto (vernici, parti meccaniche), ma anche per la fabbricazione di corde, plastica e cartoni. Inoltre, la polvere di amianto è stata largamente utilizzata come coadiuvante nella filtrazione dei vini.
Nonostante fosse già in parte conosciuta la pericolosità cancerogena dell’amianto, fu solo nel 1992 che lo stato italiano vietò attraverso la Legge 27/03/92 n°. 257 l’estrazione, l’importazione, l’esportazione,
la commercializzazione e la produzione di amianto e di prodotti e materiali che lo possono contenere e vennero stabilite le modalità di smaltimento e bonifica.
Per tale motivo, oggi moltissimi cittadini si ritrovano ad avere la necessità di disfarsi del pericolosissimo amianto, ma, a causa degli elevati costi, a volte preferiscono abbandonare il materiale in piena terra.
Volendo fare un esempio di preventivo per lo smaltimento e bonifica, per una superficie di circa 100mq, si avrebbero questi costi:
Quantità di Materiale da smaltire: 1.500 Kg (circa 15,0 Kg/mq)
Costo di esecuzione della rimozione: 1.000€ (pari a circa 10,0€/mq)
Costo di smaltimento medio presso discariche autorizzate (dipende dalla singola discarica): 450,0€ (pari a circa 0,30€/Kg)
Costo di trasporto medio: 300€ (dipendente dall'eventuale noleggio di automezzi adatti)
Costo ASL (pratiche e oneri, dipendente dalle regioni/province/comuni): 300,0€
Incidenza 'chiavi in mano': 20,5€/mq
Costo totale stimato medio: 2.050 €
(fonte edilizia.com)
Si comprende bene che, il cittadino, il quale quindi volesse affrontare nella legalità lo smaltimento, si troverebbe a dovere affronte un grosso esborso economico.
Non tutti, però, sanno che dal 23 Giugno 2012 e fino al 30 Giugno 2013, lo Stato Italiano, attraverso il noto Decreto Sviluppo (DL n. 83/2012), offre l’opportunità di recuperare sia il 50% dei costi di smaltimento, ma anche il 50 % dei soldi spesi per la sostituzione dell’ipotetica tettoia in materiale a norma (importo massimo 96.000 euro).
Per fare la richiesta della detrazione 50% dovranno essere portate al commercialista le ricevute dei pagamenti, la cui data dei bonifici bancari dovrà essere all’interno dell’arco di tempo sopra citato (se al di fuori si accederà alla detrazione 36%) . Riferendoci all’esempio di prima, facendo richiesta della detrazione potremmo quindi recuperare 1.025,00 € . In parole povere, significa che in sede di dichiarazione dei redditi le imposte da pagare si ridurranno dell'importo della detrazione fiscale.
Per la richiesta della detrazione si dovrà quindi:
• documentare le spese effettuate con le fatture e le ricevute dei bonifici bancari;
• la quota da ricevere con la detrazione sarà divisa in 10 rate (i richiedenti che hanno 75 e 80 anni possono ripartire la detrazione, rispettivamente, in cinque o tre quote annuali);
• il beneficio potrà essere richiesto dai proprietari o da titolari di un diritto reale sull'immobile ;
Cerchiamo quindi di fare capire, a coloro che si trovano a dover disfarsi dell’amianto, che, pertanto, una soluzione al 50% e nella legalità esiste.