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Partanna, polemica social sugli alberi d’ulivo di un terreno confiscato. La risposta di Inguì: “Numerosi investimenti e interventi dopo gli incendi dolosi del 2012 e 2014”

del 2021-06-06

Gli alberi brucati dopo l’incendio del Giugno 2014

In foto: Gli alberi brucati dopo l’incendio del Giugno 2014

Che fine hanno fatto numerosi alberi che erano presenti nel terreno confiscato al mafioso Sansone e situato a Partanna e sul quale insistevano oltre 5 Mila alberi. Sui social monta la polemica e per capirne di più abbiamo sentito Salvatore Inguì di Libera in considerazione del fatto che il terreno eta stato dato in gestione alla cooperativa Rita Atria facente parte della rete di Libera. “La cooperativa Rita Atria libera Terra -ha dichiarato Inguì - ha ricevuto In concessione il terreno sito nella contrada staglio nell'anno 2015 POCO DOPO LA SUA COSTITUZIONE DI FINE 2014.

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  • Così come già riportato anche da diversi organi di stampa locali, in quel terreno si sono succeduti negli anni precedenti diversi INCENDI, verosimilmente di natura DOLOSA, CHE OLTRE ALLE PIANTE AVEVANO FORTEMENTE DANNEGGIATO ANCHE L IMPIANTO DI IRRIGAZIONE. SONO FACILMENTE RISCONTRABILI SU INTERNET DIVERSI ARTICOLI DI DENUNCIA TRA CHI ALCUNI DEL 2012 E DEL 2014. Oltre agli incendi erano già stati segnalati ANCHE ripetuti furti di legna.

    Quando la cooperativa ha formalmente preso in gestione il terreno ciò che si è ritrovato tra le mani è stato un desolante scenario. I soci della Cooperativa hanno nel corso di questi anni tentato di salvare il salvabile ed infatti si è riusciti a mantenere in vita circa un ettaro e mezzo di Oliveto PRODUTTIVO CON POTATURE STRAORDINARIE E CON RIPRISTINO DELL IMPIANTO DI IRRIGAZIONE.

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  • Per quanto riguarda la parte restante dell'Uliveto oramai assolutamente improduttivo la cooperativa Rita Atria libera Terra ha provveduto alla estirpazione dopo aver FATTO regolare e doverosa richiesta E AVER OTTENUTO autorizzazione DAL COMUNE DI PARTANNA E DALLA CAMERA DI COMMERCIO DI TRAPANI. Pertanto il terreno è stato consegnato in condizioni PIETOSE E LA neonata cooperativa HA FATTO degli investimenti economici i cui frutti sono a divenire nel futuro. Quindi con grave ripercussioni sulle magre risorse economiche iniziali.

    OGGI QUEL TERRENO È COLTIVATO REGOLARMENTE DALLA COOPERATIVA CON COLTURE SEMINATIVE BIOLOGICHE IL CUI RACCOLTO PERMETTE LA REALIZZAZIONE DI PRODOTTI A MARCHIO LIBERA TERRA. Fa meraviglia che dopo che la cooperativa ha iniziato a mettere in sicurezza i terreni, a preservare e custodire i beni produttivi, al reimpiantare quanto è stato distrutto, a ripristinare i servizi di irrigazione oggi sia oggetto di attacco e non di plauso mentre relativamente alla pessima gestione che negli anni ha prodotto un tale disastro non sia fatto nessun riferimento.

    Tra l'altro proprio l'associazione libera ancor prima della Costituzione della Cooperativa Rita Atria e dell'avvenuto affidamento dei terreni aveva più volte segnalato e denunciato lo stato di incuria e di abbandono in cui versano in cui versavano e versano diversi beni confiscati alla mafia nella zona del castelvetranese e zone limitrofe.

    Più volte i soci dell'associazione e i soci della Cooperativa (OGNUNO CON le SUE PREROGATIVE) a titolo gratuito sono intervenuti nel tentativo di mettere in sicurezza soprattutto dagli incendi e hanno tentato di salvaguardare quei beni affinché a chiunque poi venissero assegnati fossero in una condizione di non totale disastro. Inoltre sono stati diversi gli investimenti che la cooperativa ha fatto sui diversi beni che ha in gestione nei diversi comuni della provincia trapanese punto investimenti per il recupero dei terreni ma anche per nuovi impianti Inclusi nuovi impianti di uliveto”.

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