Lo scioglimento del Comune e la "delusione" di candidati, cittadini e non solo
di: Elio Indelicato - del 2017-06-09
Castelvetrano si è svegliata male dopo lo scioglimento del Consiglio comunale da parte del Consiglio dei Ministri per: accertati condizionamenti dell’attività amministrativa da parte della criminalità organizzata, insomma scioglimento per mafia.
Una spada di Damocle che pendeva sulla città e soprattutto sulla campagna elettorale che aveva preso il via anche se timidamente. La notizia ha bloccato le macchine delle tipografie pronte a sfornare migliaia di fac simili o manifesti già ordinati.
Tra la gente, nelle vie, nelle piazze si registra una voglia di giustizialismo: "chi ha sbagliato deve pagare, non possono essere sempre i cittadini onesti e le imprese a essere infangati”. Sicuramente bisognerà attendere una quindicina di giorni per la pubblicazione del provvedimento nella Gazzetta Ufficiale nazionale, dove saranno anche rese note le motivazioni che hanno portato a questa decisione.
Dei candidati a sindaco qualcuno aveva anche superato diecimila euro di spese, aprendo sedi elettorali con grandi manifesti in più punti della città e organizzato riunioni. Si dannano l’anima i 150 componenti dei trenta seggi elettorali, che erano stati sorteggiati e avrebbero intascato 126 euro, mentre i trenta presidenti ne avrebbero presi 150.
I candidati consiglieri comunali erano 324 spalmati nelle varie liste a sindaco e ognuno di loro mediamente ha speso 300 euro.
Facce nuove, giovani vogliosi di provarci, qualcuno figlio d’arte nella liste, ma tutti sicuri di dare un contributo alla città.
L’Ufficio elettorale aveva già richiesto lo straordinario per i cinquanta impiegati per tutto il periodo elettorale fino alla proclamazione del nuovo sindaco e ognuno di loro ha perso mediamente circa 800 euro.
Il Comune aveva inviato, come prevede la legge, 3.000 cartoline ai residenti fuori dall’Italia per portarli a conoscenza del voto. Sulla rete ognuno ha voluto dire la sua. Stelio Emanuele scrive: ”Forse chi è stato, per motivi di lavoro, a vivere lontano dalla città, dove è nato o ha vissuto la propria giovinezza, sente più forte l’orgoglio delle proprie origini e oggi, l’infamia, che con questa decisione del Governo macchia la mia Castelvetrano, mi ferisce particolarmente.
Da oggi migliaia di castelvetranesi spersi nel mondo si sentiranno meno orgogliosi di dire: sono nato a Castelvetrano –Selinunte. Sono in attesa prima di dare qualsiasi giudizio di conoscere e capire le cause di una dequalificazione inaccettabile di una città come se fosse stato un fatto normale.”
Pietro Errante, giornalista: ”Non è una bella pagina per i nostro Comune sommerso dalla spazzatura con un futuro assai incerto e poco rassicurante. Se il Ministero degli Interni ha sciolto il Comune avrà sicuramente avuto le sue ragioni, sarebbe stato meglio, però, che questa decisione fosse stata presa prima, per non bruciare anche le risorse economiche dei candidati”.
Infine il dirigente scolastico, adesso in pensione, Giuseppe Ancona che aveva accettato di candidarsi: ”Ero sceso in campo con la sicura voglia di dare un contributo a questa città e mettere a disposizione la mia esperienza. Questo scioglimento del Consiglio comunale rappresenta l’immeritata sconfitta delle persone oneste".
Molti ancora: ”si devono cambiare le regole della politica. Basta sindaci a vita, assessori per tutte le stagioni, pronti saltare da una coalizione all’altra, basta con quella parte dei consiglieri buoni solo a scaldare la sedie, basta con il posto fisso dei dirigenti”. Insomma chi più ne ha, più ne metta in un momento triste per l’intera comunità.