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La rubrica del giovane veterinario. Alla scoperta del furetto

di: Giuseppe Spina - del 2014-04-27

Immagine articolo: La rubrica del giovane veterinario. Alla scoperta del furetto

In questo numero della nostra rubrica sugli animali domestici ci occuperemo del furetto. Questo animale appartiene alla classe dei mammiferi, all’ordine dei carnivori ed alla famiglia dei mustelidi come la puzzola, il visone l’ermellino e tanti altri animali.

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  • Come tutti i mustelidi anche il furetto presenta una folta pelliccia, zampe molto corte e corpo flessuoso e molto allungato caratteristica questa  dovuta alla lunghezza e flessibilità della sua colonna vertebrale che gli permette di muoversi all’indietro, anche in spazi molto ristretti. La loro lunghezza varia dai 40cm circa nella femmina, ai 60 del maschio e anche il loro peso che per la femmina si aggira sul kilogrammo, nel maschio può raggiungere anche il doppio.

    Presenta testa affusolata, con mascelle robuste e dentatura da carnivoro. I suoi occhi sono molto piccoli, caratteristica della maggior parte dei mustelidi,  dotati di scarsa capacità visiva diurna;  in compenso il suo olfatto risulta finissimo.  Questi animali che raggiungono la pubertà dai 6 ai 9 mesi, si riproducono a partire dal periodo primaverile quando, sia nel maschio che nella femmina,  l’innalzamento dei livelli di testosterone nel primo ed estrogeni nella seconda determinano la funzionalità dei loro apparati riproduttivi.

    Dopo una gravidanza di circa 40 giorni, nascono da 5 a 12 cuccioli, ciechi, sordi e privi di pelo, che apriranno i loro occhi dopo circa un mese e saranno autonomi dopo le 6 settimane di vita. Nel caso in cui non si abbia interesse alla loro riproduzione si consiglia la sterilizzazione in ambo i sessi. Tale pratica è da un lato volta alla eliminazione di sgradevolissimi odori emanati dal segreto di particolari ghiandole negli animali “interi” e dall’altro a preservare le femmine da particolari disfunzioni molto pericolose.

    La femmina che non viene ingravidata, infatti, attraversa un lungo periodo di circa 40 giorni di “pseudogravidanza”, una particolare condizione, caratteristica anche della specie canina, nella quale l’animale sembra per il suo comportamento ma anche per modificazioni fisiologiche (aumento dimensioni addome e capezzoli) portare avanti una gravidanza senza che in realtà vi sia stato concepimento. Si consiglia altresì la sterilizzazione perché buona parte delle furette, che non vanno incontro ad accoppiamento, continuano senza interruzione a produrre forti quantità di estrogeni (iperestrogenismo) in una sorta di “calore persistente” che,  determinando anemia e stress continuo,  può condurre alla morte l’animale. .

    L’apparato digerente dei  mustelidi non è idoneo alla digestione e assorbimento né dei carboidrati né delle proteine vegetali,  pertanto,  la dieta ideale sarebbe costituita da prede intere con ossa e pelle o penne : ratti, topi, quaglie e conigli.

    In alternativa, considerando che tale tipo di dieta risulterebbe scomoda per un animale che vive nelle nostre abitazioni, si può somministrare un mangime per cani o meglio gatti con basso contenuto di carboidrati e alto di proteine della carne. In ogni caso utilizzare solo mangime secco, perché l’umido danneggia con facilità i loro denti ed evitare le proteine del pesce mal tollerate da questi animali.

    Bisogna ricordare anche che il furetto assume piccoli pasti ogni 3-4 ore per cui la somministrazione del mangime, qualora lui ne sia molto ghiotto, deve essere abilmente razionata. Per quanto riguarda l’aspetto sanitario, la prima cosa che va ricordata è la sensibilità di questi animali al virus del cimurro canino. Tale patologia determina la morte sicura nei furetti che generalmente giunge dopo congiuntivite, scolo nasale, oculare, anoressia, ispessimento della cute,  dei cuscinetti delle zampe e lesioni cerebrali. Risultando infruttuoso ogni tentativo terapeutico l’unica raccomandazione utile rimane la vaccinazione effettuata  da un medico veterinario.

    Altra vaccinazione da effettuare, ma soltanto qualora il vostro furetto debba seguirvi oltre i confini nazionali, è la Rabbia, che nelle nostre zone risulta superflua per l’inesistenza del virus ormai da decenni.  Altre affezioni che potrebbero colpire questi animali oltre al suddetto ” iperestrogenismo”, sono tumori, patologie batteriche e  parassitarie come la filariosi che per fortuna nel nostro “profondo sud” non desta alcuna preoccupazione.

    I furetti sono animali molto curiosi, si adattano benissimo alla vita domestica  e alla coesistenza oltre che con l’uomo con  cani e gatti. Più difficile invece farli convivere con cavie, conigli o uccelli che considerate prede saranno rapidamente catturati.  

    Allevateli in grandi gabbie, confortevoli, anche a più piani, alimentateli secondo i suddetti consigli e non fate mancare loro carezze e coccole e non mancheranno di trasmettervi il loro affetto e la loro gratitudine…

    Un ultimo suggerimento molto utile:  Il nome scientifico di questi accattivanti carnivori è “Mustela putorius furo” che tradotto  vuol dire: “faina puzzolente ladra”,  e il commediografo Aristofane nel 450 A.C. per dare del ladro al popolo  “Acarnese”  lo paragona al furetto.  Dunque attenzione!!

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    Effeviauto 6 gennaio 2025