Tra solitudine e il freddo inverno. Una cuccia ecologica a Triscina per il randagio Lucky
di: Alessandro Indelicato - del 2021-02-09
Hanno chiesto di rimanere anonimi i componenti della famiglia di benefattori castelvetranesi, che hanno costruito una cuccia per un povero randagio a Triscina. La Redazione di Castelvetranonews vi racconterà questa storia, tramite le loro parole, e si fa promotrice dell’appello della famiglia che spera di sensibilizzare la popolazione del territorio, affinchè si eviti l’abbandono dei cani “perché passeranno quella poca vita a stenti e andranno incontro a morte certa”.
Nel rispetto della loro privacy, chiameremo i protagonisti di questa bella storia così: Mario e Anna i due coniugi e Matilde la bambina loro figlia. Anna si reca ogni mattina in spiaggia con il cane di famiglia, un pastore tedesco. Un giorno di questo freddo inverno, ha iniziato “ad incontrare questo cane randagio in quel tratto di spiaggia.”
“Ho iniziato a portargli da mangiare ogni mattina, - racconta - scendendo, lo trovavo accovacciato su una piccola duna di sabbia, con ancora addosso l'umidità della notte. Era come se conoscesse gli orari in cui io scendevo in spiaggia. Un pomeriggio, portai con me mia figlia. Alla vista del cane, la bambina espresse un pensiero: “Perché papà non costruisce una cuccia, così che il cane possa ripararsi dal freddo e dalla pioggia?”.
Sinceramente, - continua mamma Anna – ci pensavo da qualche giorno, viste le giornate di freddo pungente. Ho riflettuto sul fatto che questo cane non vive come il nostro pastore tedesco con noi in casa al calduccio. Mi facevano tenerezza pensare alla fortuna che ha il mio cane. Così nel mio piccolo, ho pensato che costruire una cuccia per tenere al riparto delle intemperie questo povero randagio, fosse doveroso.”
La famiglia decide di costruire davvero una cuccia, impiegando materiali di recupero assemblati facilmente dal signor Mario, con la partecipazione speciale di Matilde.
“Recuperando qualche pedana – racconta mamma Anna – insieme a dei pezzi che ho smontato della culla di mia figlia e da una insegna in Forex che avevamo in casa, abbiamo iniziato i lavori in garage. Piano piano, la cuccia iniziò a prendere forma e riuscimmo a renderla resistente e soprattutto impermeabile all'acqua. Per tenere al caldo il cane, dentro la cuccia abbiamo messo anche una coperta”.
E’ stata la piccola Matilde a dare il nome di Lucky a questo randagio. “La cosa più bella è – continua la signora Anna - che questa cuccia è stata fatta insieme a mia figlia. Con tale gesto, vorremmo sensibilizzare chi ama gli animali a costruire qualche piccolo riparo per i randagi, anche perché d'inverno, a Triscina, essendoci poche persone, hanno poco cibo da trovare. Non costa nulla prendersi cura di loro. Ce ne sono tanti.
Purtroppo non tutti i cani sono fortunati ad avere un padrone. Basta tanta volontà e tanto amore. Io e mio marito abbiamo cercato di trasmettere a nostra figlia il saper amare e rispettare tutti gli animali, sin dal primo giorno che è nata. Vorrei fare un appello: non abbandonate i cani perché passeranno quella poca vita a stenti e andranno incontro a morte certa.”