Le truffe sulle vendite via internet: sono aggravate. La Cassazione ribalta la situazione
di: Antonino Pernice - del 2017-04-14
(ph. www.ilgazzettinolocale.com)
Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, con la sentenza 17937 del 10 aprile 2017, le truffe online sono aggravate, perché il delinquente si approfitta della condizione di debolezza del compratore. Il venditore si fa pagare in anticipo e può dileguarsi con più facilità: la distanza del rapporto line lo fa più spavaldo e il compratore è in condizione di minorata difesa.
Un tale è stato denunciato per avere messo in vendita su un sito internet computer e iPad a prezzi bassi: la merce non è stata consegnata o sono stati consegnati prodotti diversi. Il problema giuridico (discusso ai fini della applicazione di una misura cautelare) è se c’è stato approfittamento di persone in difficoltà (l’aggravante della minorata difesa). Chi compra on line accetta il rischio, visto che normalmente risparmia? Oppure chi vende è uno che raggira abusando di un mezzo che mette il compratore in una situazione di sudditanza?
I giudici, prima della Cassazione, hanno escluso l’aggravante. Secondo i giudici di merito, infatti, internet è uno spazio abituale per fare acquisti e chi compra in rete accetta i rischi. Questo perchè si rinuncia a vedere prima il bene e ci si affida alla buona fede del venditore virtuale. La Cassazione ha ribaltato la decisione. Per minorata difesa si intende approfittamento di circostanze di tempo, luogo o persona. Nelle truffe online il luogo è da intendersi, ai fini giuridici, come il luogo in cui si trovava il responsabile al momento in cui ha realizzato il suo profitto. Questo luogo è lontano da quello in cui si trova l’acquirente e questo il venditore lo sa.
Chi compra è distante e paga anticipatamente e sono questi gli elementi che squilibrano il rapporto: il truffatore è in posizione di forza e può sottrarsi comodamente ai suoi obblighi. Quindi l’uso del mezzo hi-tech, unito al saldo anticipato della merce, integra l’aggravate della minorata difesa. Non conta nulla la maggiore o minore accortezza dell’acquirente. Nel caso specifico la Cassazione ha dato peso al fatto che il truffatore ha indicato un falso luogo di residenza.
Fonte: Il Commercialista Telematico