Inchiesta Massoneria, "Conclusioni offensive della mia dignità personale. Violata privacy di cittadini". Replica di Francesca Capizzi
di: Francesca Capizzi - del 2016-06-11
In merito all’articolo pubblicato da Egidio Morici, dal titolo “Castelvetrano capitale della Massoneria. ecco tutti i nomi degli iscritti e gli intrecci”, mi preme precisare alcune cose, visto che sono stata citata.
Sono una giornalista che conosce bene il mestiere, la penna la uso mettendola al servizio della ricerca della verità sempre nel rispetto della dignità altrui. Mi chiedo a questo punto il giornalista e la redazione di turno che ha scritto l’articolo in questione, quale nesso vuole dimostrare tra l’incarico da me ricevuto come “Custode dell’indentità territoriale” nel territorio di Castelvetrano e l’appartenenza di mio padre ad una istituzione massonica.
Mi auguro che il “collega”, possa ravvedersi dalla forviata valutazione dei fatti che lo hanno condotto a conclusioni quanto mai infondate, offensive e generiche della mia dignità personale.
A tal proposito, voglio precisare, che mio padre appartiene ad una Istituzione Massonica nella quale l’unico vincolo che li lega è “La solidarietà nel bisogno” non solo fra di essi, anche nei confronti di chi non fa parte della loro istituzione. Io la chiamerei “ La Massoneria dei Poveri” che non ha nulla a che dividere con il potere, la politica, gli affari e quant’altro si vuol far capire in maniera deviata ai lettori.
Voglio ancora precisare che mio padre, Piero Capizzi, presso le Cantine Settesoli, è un semplicissimo impiegato. Svolge con umiltà, dignità e pieno senso del dovere il suo lavoro. E’ una persona apprezzata nel mondo del lavoro e nel privato, annoverato dai suoi stessi compaesani quale persona di grande rettitudine, fede e dedizione al lavoro.
Per quanto riguarda il mio modestissimo pensiero sull’Istituzione Massonica non voglio e non sento di potere escludere che fra gli iscritti possano esserci delle persone che non hanno ben compreso quale possa essere il vero significato del percorso indicato dalla Istituzione Massonica e cioè quello iniziatico - spirituale.
Ognuno di essi è libero di aver una propria religione o proprie idee politiche che comunque dovranno tenere scrupolosamente per se stessi.
Oggi, ai lettori, ho sentito esprimere dei giudizi sul fatto che, in fondo, in paesi piccoli come i nostri si sa chi sono gli iscritti alla massoneria, non solo delle logge del paese, ma anche di molti altri compaesani che come le questure e le istituzioni sanno, sono iscritti nelle logge sia di Agrigento sia di Palermo, attivi o attualmente in sospensione.
Mi chiedo insieme a tutti voi, come mai una informativa destinata alla Prefettura si ritrova nelle mani dei professionisti dello scandalo e gli stessi elenchi che per principio sono riservati alle forze dell’ordine, finiscono nella mani di “Colleghi Giornalisti”, che hanno voluto creare questa enorme bolla di sapone con un solo risultato: quello di avere violato la privacy di normali cittadini che hanno fatto personali scelte di conoscenza di dottrine iniziatiche e spirituali delle quali è probabile che qualche familiare più stretto non ne era a conoscenza, proprio per il sacro inviolabile principio della riservatezza.
Io credo che sia la Magistratura, la Questura e sua Eccellenza il Prefetto, debbano accertare come sia stato possibile che il sacro santo e inviolabile diritto alla privacy di questi cittadini sia stato violato per una fuga di notizie da accertare.
Il fatto costituisce di per se una grave violazione, ripeto, del diritto alla privacy di costoro, soprattutto per il tipo di accostamenti e condivisioni di interesse con altri tipi di associazioni innominabili.
Ora vi pongo un quesito:
Si sa chi sono i collusi con i poteri occulti e altri tipi di organizzazioni etc..e non si vogliono fare i nomi o si spara nel mucchio mietendo vittime innocenti che hanno scelto questo percorso per i nobili principi proprie della istituzione massonica? (di miglioramento spirituale e solidarietà nel bisogno e non certo per altri motivi a cui si vuole alludere).
Ritengo che ora la parola debba passare per forza di cose alle istituzioni alle quali hanno sottratto questi elenchi.