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Castelvetrano, parte progetto per il reinserimento dei detenuti

di: Mariano Pace - del 2013-11-05

Immagine articolo: Castelvetrano, parte progetto per il reinserimento dei detenuti

Interventi ed iniziative per favorire il processo di “rieducazione e reinserimento sociale” di parecchi detenuti, ospiti della Casa Circondariale di Castelvetrano. Un’azione rivolta particolarmente a quei detenuti, chiamati a scontare pene molto lunghe. Detenuti che a sentire alcuni operatori del settore ed esperti in materia vivono una condizione di isolamento sociale ed emarginazione. “Dimenticati dal mondo” per loro stessa definizione.

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  • A promuovere l’importante azione sociale: la dottoressa Maria Galfano, psicologa, volontaria da un anno presso il carcere di Castelvetrano. “Mi piace citare il seguente passo tratto dall’opera “Resurrezione“ di Tolstoj-dice la dottoressa Galfano-noi tutte persone agiate, ricche non ci preoccupiamo affatto di distruggere le cause che portano tanti ragazzi in carcere ma vogliamo rimediare la faccenda castigando i ragazzi”.  La finalità dell’iniziativa-prosegue la  psicologa-volontaria- è quella di far conoscere all’esterno le condizioni della pena facendo parlare proprio loro: “i dimenticati”.

    A collaborare con la dottoressa Galfano anche l’educatrice del carcere di Castelvetrano Selenia Conigliaro. Suo il merito della creazione di una biblioteca anche alla terza sezione quella dei sex offenders, dando anche a loro, “gli ultimi “la possibilità di trascorrere qualche ora fuori dalle celle in compagnia di libri. Un prezioso contributo all’iniziativa arriva anche dal Vescovo di Mazara del Vallo Monsignor Domenico Mogavero. Infatti grazie al suo “si” alcuni articoli scritti dai detenuti saranno pubblicati all’interno della rivista della diocesi Condividere grazie anche all’apporto di Max Firreri, vice direttore della rivista. Un progetto “dietro le sbarre” che coinvolgerà anche il carcere di Trapani.

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  • Non meno importante ed efficace la collaborazione dell’Associazione Verbum Caro di Marsala che da anni si occupa di detenuti ed ex detenuti. Ha infatti attivato a Castelvetrano, all’interno sempre del carcere, un laboratorio di artigianato finalizzato alla creazione da parte dei detenuti di braccialetti ed altri lavori fatti a mano. E’ gestito da volontari come la dottoressa Micaela Cianciolo e padre Jean Paul.

    Come sosteneva Dostoevski-aggiunge la dottoressa Galfano-il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni. Io spero che questo sia l’inizio di qualcosa di più grande-conclude Galfano-di riuscire a creare nuovi laboratori con nuovi volontari che abbiamo voglia di aiutare quelle persone che sono già state condannate e stanno pagando la loro pena e per questo non meritano un’altra condanna dalla società”.

    Nella foto PACE da sinistra:Selenia Conigliaro e Maria Galfano. 

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