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CVetrano, ancora criticità nel canile comunale. Intanto un'Associazione chiede 24 Mila Euro

di: Elio Indelicato - del 2018-04-08

Immagine articolo: CVetrano, ancora criticità nel canile comunale. Intanto un'Associazione chiede 24 Mila Euro

Tra convenzioni non rinnovate, ingiunzioni di pagamento e locali al limite dal punto di vista igienico sanitario c’è da stare poco allegri. Stiamo parlando del canile municipale di via Errante Vecchia a Castelvetrano dove da troppo tempo non funziona nemmeno il mezzo per accalappiare i cani, già privo della revisione, con le gomme a terra, in poche parole inutilizzabile.

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  • A parte il sovraffollamento di animali nella struttura, il personale ha il suo bel da fare nel convivere con i problemi delle gabbie e delle ghigliottine che non funzionano a dovere e che separano i cani dalla zona diurna da quella notturna. Anche gli uffici sono pieni di muffa e lavorare nella stanza dove vengono microcippati i cani, sterilizzati e anche operati non è sicuramente piacevole per i medici e per il personale.

    Il dottore Francesco Vilardi, dell’ASP, che si occupa da qualche mese anche del canile municipale conferma di avere inviato una lettera ai Commissari che "evidenza una serie di criticità all’interno della struttura, che necessita di un pronto intervento”.

    Mentre qualcuno si chiede che fine abbiano fatto i cani -circa cento- che sequestrati a tre associazioni furono portati nel settembre del 2015 in una struttura di Sambuca, arriva un decreto ingiuntivo al Comune da parte dell’Associazione “Casa Carimi” che chiede ai Commissari il pagamento residuo della somma di 24.110 euro per il mantenimento dei cani a partire dal 2013, quando il Comune gi affidò trenta cani nel marzo del 2013, poi altri 72 nel giugno del 2013. Poi i cani dal 1 gennaio 2014 presenti fino a luglio erano 74, e poi altri conteggi fino ad arrivare al settembre 2015, data del trasferimento dei cani a Sambuca.

    Il legale dell’Associazione fonda la sua richiesta creditoria sul fatto che la convenzione prevedeva che il Comune versasse alle tre associazioni di allora due euro al giorno per ogni cane. Dai conteggi dell’Associazione, fermo restando che per questa anni ha incassato ben 43.032 euro, questa resterebbe creditrice di circa 24.000 euro, somma residua degli anni 2014-2015, fino al 14 ottobre 2015, perché lo prevedevano le ordinanze sindacali urgenti del 20 marzo 2013 e quella del 18 giugno 2013, nelle quali, nelle more di lenire il fenomeno del randagismo, veniva stabilito, come detto, il pagamento di due euro a cane per il suo mantenimento.

    Di parere contrario il legale del Comune Francesco Vasile. ”Con delibera di Giunta del 3 marzo 2016, l’Amministrazione comunale ha concesso a “Casa Carimi” un ulteriore e definitivo importo a transazione su base proporzionale di altre 17.300 euro, somma liquidata con provvedimento dirigenziale del 14 marzo 2016, contributo forfettario proporzionale alle tariffe vigenti per le spese dalle stesse associazioni sostenute, visto l’assenza di valido atto scritto e dell’ulteriore impegno di spesa nel competente capitolo di bilancio dell’Ente.

    Non poteva l’Ente pagare di più di quanto aveva stabilito in convenzione firmata dalle tre associazioni.

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