Felice Errante sul rimpasto sbotta: "Decido solo io". Intanto le "poltrone" scaldano gli animi

Tempi duri per la politica cittadina e per il sindaco Felice Errante che dopo aver annunciato il rimpasto oltre due  mesi fa è rimasto impantanato tra le tante beghe scoppiate nella coalizione che lo sostiene. E così dopo le chiacchiere da bar la conferma è arrivata la scorsa sera con il consiglio comunale che ha visto un acceso dibattito politico.  

Prima il terremoto in casa Città Nuova con le dimissioni del presidente Gaspare Bongiovanni e l’uscita dal gruppo del consigliere Giusy Etiopia, poi l’altro scossone in casa Udc con la presa di posizione dei consiglieri Salvatore Ingrasciotta e Piero Barresi, e la conseguente fuoriuscita di ben tre consiglieri Vincenzo Cafiso, Luciano Perricone e Gaetano Accardo che, insieme ai due assessori Franco Lombardo e Vito Fazzino hanno costituito un nuovo gruppo in Consiglio Comunale, che avrà la denominazione di CDU "Castelvetrano Democratica Unita" per il Futuro.

Di recente è stato presentato pure il nuovo movimento fondato da Bongiovanni, Castelvetrano Futura che pare possa presto diventare gruppo con l’adesione di altri due consiglieri oltre alla stessa Etiopia.

Ma le critiche sono arrivate per il partito costituito in una notte che è quello del Cdu. Da più parti sono arrivate al sindaco sollecitazioni per provvedere ad un rimpasto essendo radicalmente mutata la squadra degli alleati che aveva portato alla sua elezione nel 2012.

Ninni Vaccara del gruppo Noi, lo stesso del Sindaco, ha parlato di un tavolo a cinque gambe che ormai è stato rosicchiato dai tarli, riferendosi all’alleanza Udc,Fli, Pd, Città Nuova ed Api che aveva portato all’elezione di Errante e che oggi non esiste più perché non esistono più quei partiti ed andrebbero rivisti i numeri assessoriali. Monica Di Bella del Pd ha parlato di terremoto politico ed ha confermato come il suo partito sia l’unico che sia cresciuto nei numeri, mentre gli altri hanno perso pezzi.

Duro lo scontro tra Ingrasciotta e Perricone che non si sono risparmiati reciproche accuse. Ingrasciotta ha fatto intendere chiaramente che l’ex sindaco Pompeo abbia ancora una forte ascendente sui consiglieri a lui vicini  influenzandone probabilmente le scelte, Piero Barresi ha invitato gli ex compagni di partito a raddrizzare la schiena ed a pensare con la propria testa, Curiale di Alleanza per la Sicilia ha parlato di come all’odore della trippa, intendendo la poltrona, molti gatti siano ricomparsi in maniera da accaparrarsi un bel piatto di trippa, ed ha invitato il sindaco a dimettersi.

Il Sindaco Errante ci ha tenuto a precisare che non solo non c’è trippa per gatti ma neanche croccantini per i cani e che certe fibrillazioni ci possono anche stare, che la maggioranza è compatta e coesa e l’approvazione del bilancio di previsione 2013 di qualche settimana fa ne è la prova. Ha inoltre ribadito che non si fa tirare la giacchetta da nessuno ed ovviamente ha rispedito al mittente le richieste di dimissioni richiamando il senso di responsabilità di rimanere al suo posto per risolvere i problemi di questa città.