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"Il mio 'tesoro' fotografico sulla Ferrovia in dono alla Città di CVetrano". Storia di di Baldo Ingoglia, il ferroviere collezionista

di: Elio Indelicato - del 2017-11-02

  1. Baldo Ingoglia, 40 ani trascorsi in Ferrovia, adesso ha un solo desiderio: quello di tramandare alle future generazioni l’amore della storia della Ferrovia di Castelvetrano e del deposito ferroviario.
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  • Ottantacinque anni suonati ma non li dimostra Baldo Ingoglia per tanti anni operaio, poi macchinista a partire dal 1954 e infine capo deposito. Nella sua lunga attività ha acquisito tanto di quel materiale fotografico e di libri che si potrebbe aprire un piccolo museo. Ed è proprio questo il suo grande desiderio.

    "Io, dice Baldo Ingoglia, mi definisco un collezionista di storia. Vorrei tanto che le generazioni a venire si ricordassero della Ferrovia di Castelvetrano e del deposito attraverso quello che vorrei diventasse un piccolo museo della memoria. La stazione ferroviaria di Castelvetrano contava circa 500 impiegati, tra macchinisti, operari e impiegati prima che venisse declassata.”

    Baldo Ingoglia è stato, nel 1985, insignito dall’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini Cavaliere del lavoro e mostra con orgoglio la prestigiosa pergamena. Lo studio dell’ex ferroviere è pieno di scatoloni dove ha conservato circa 350 foto d’epoca e tanti libri sulla storia delle Ferrovie e dei mezzi di locomozione in particolare. Ha collaborato con tanti autori di libri sulle tratte ferroviarie italiane e su quelle che lui conosceva meglio.

    Baldo Ingoglia riparava i famosi locomotori a vapore, ne conosce tutti i pezzi e ricorda con piacere  quando, nel 1976 prima e nel 1980 dopo, accompagnò tanti turisti nel giro di Sicilia con la locomotiva a vapore da Porto Empedocle a Castelvetrano nella tratta ridotta e poi a Palermo, prima che il 31 dicembre del 1985 venisse fatta l’ultima corsa della littorina .

    Conserva ancora i registri di tutte le tratte di percorrenza da Castelvetrano anche di quella  che si chiamava Castelvetrano –San Carlo negli anni 50 e che toccava Partanna. Santa Ninfa, Gibellina, Santa Margherita Belice e altri centri belicini.

    Baldo Ingoglia conserva gelosamente questi “giornali di bordo”, ne ha uno del 1915 sulle locomotive a vapore, poi appunti, lettere, libri e tantissime foto. Lo stesso ex ferroviere aggiunge:” Da circa un decennio parlo con i sindaci che si sono succeduti, spiegando il mio desiderio, quello di potere avere una stanza spaziosa al museo civico di Castelvetrano, dove potere documentare mezzo secolo e passa di storia. Continuo a ricevere telefonate di editori di libri che mi chiedono foto o documenti di epoca. Si potrebbero fare tesi di laurea sullo snodo ferroviario di Castelvetrano.

    Certo, conclude, avevo una marcia in più perché inizialmente facevo l’operaio, e mi onoro ancora di esserlo stato, prima ancora di diventare aiuto e poi macchinista, capo deposito negli anni settanta e di concludere la mia carriera a Palermo con la qualifica di ’primo aggiunto’nel lontano 18 gennaio 1991. “

    Il saluto dei colleghi alla presenza della maggiori autori delle Ferrovie dello Stato, fu per Baldo Ingoglia una grande soddisfazione. Adesso quegli scatoloni tutti ordinati messi sul pavimento sembra che dicano : siamo pronti per il trasloco e per l’ex ferroviere sarebbe una grande gioia che arrivassero al ‘capolinea’ al Museo Civico di Castelvetrano.

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