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La Laica sui 30 mila euro di contributi del Comune per i cani: "Ecco perchè non sono tanti"

di: Comunicato stampa Polizia - del 2013-12-25

Immagine articolo: La Laica sui 30 mila euro di contributi del Comune per i cani: "Ecco perchè non sono tanti"

La guerra dei poveri. Che ci sia un conflitto in atto tra le fazioni più deboli della società odierna lo abbiamo dedotto dalle parole riferiteci dal Sindaco di Castelvetrano nei frequenti incontri che, da un anno a questa parte, ci ha concesso: alle nostre richieste di aiuto per gli animali, di protocolli di intervento per le emergenze, di campagne di sterilizzazione, di pianificazione dei controlli, ci ha risposto che è già difficile reperire fondi per aiutare cittadini che sono in difficoltà, anche solo per l’acquisto di latte per i loro bambini, figuriamoci per i cani.

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  • A tali parole, se partiamo dal presupposto che i fondi di una città come Castelvetrano, siano equamente e giustamente distribuiti e che non ci siano, altrove, sprechi (e non abbiamo motivo di dubitarne), abbiamo risposto che noi ci occupiamo degli animali, e di essi ci interessa, delegando ad altre associazioni umanitarie l’aiuto alle persone.

    In realtà, se guidati da riflessioni obiettive e dall’osservazione dei disagi in tutta l’Italia, non sapremmo come rispondere, tanto più che tali parole del Sindaco sono state ulteriormente avvalorate da quelle, molto simili, dei rappresentanti delle amministrazioni delle città circonvicine, Partanna, Santa Ninfa, Salemi e Campobello di Mazara, che ci hanno recentemente contattati per consulenze e richieste di collaborazione per il controllo del randagismo.

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  • Sappiamo di dire banalità se riferiamo di disoccupazione e povertà in tutta la penisola e nel nostro territorio, e non lo faremo, ma vogliamo solo prenderne spunto per fare una, preoccupante, riflessione: siamo così sicuri che in Italia un ipotetico referendum come quello che si è svolto in Romania, che è una nazione che ruota nell’ambito della civile Europa, dove il popolo ha votato per la soppressione degli animali randagi come soluzione del problema, sfocerebbe in un risultato opposto?

    Ci occupiamo di animali ormai da otto anni, e conosciamo l’ambiente, popolato di tantissima gente sensibile, preoccupata ed attenta, ma abbiamo anche incontrato tanti denigratori della causa animalista, e, ultimamente, fomentata dal crescente disagio sociale, la loro voce si è ingrossata.

    Tutte supposizioni, ovviamente, ed in momenti di incertezza l’unica cosa certa è la Legge, e la Legge Regionale Siciliana n. 15 del 2000 disciplina in maniera molto chiara le responsabilità in materia di randagismo e benessere degli animali.

    Siamo partiti da questi presupposti per far capire che comprendiamo le difficoltà “contingenti” di chi risponde “picche” alle nostre richieste, ed il fatto di conoscere le Leggi non ci pone nelle condizioni di perpetrare “guerre” e non modifica la nostra disponibilità alla collaborazione con istituzioni ed altre associazioni, cercando di trovare soluzioni “possibili” alle svariate problematiche che il dilagante randagismo nel territorio ci pone quotidianamente.

    D’altra parte, però, alcuni mugugni intravisti sul web ci impongono di fare chiarezza su alcuni punti.

    A chi si dimostra stupito dai 30.000 euro di contributo che la città di Castelvetrano ha elargito, nel 2013, alla nostra associazione rispondiamo che essi sono solo una frazione di quelli necessari per sfamare i cani che, a vario titolo, controlliamo, monitoriamo e teniamo lontano dal centro abitato.

    Ricordiamo che al momento della chiusura del canile comunale, degli animali presenti nella struttura, 130 ci sono stati affidati con ordinanza sindacale, e nel frattempo, fino ad oggi, almeno altri 60 accalappiamenti ci sono stati richiesti da Polizia Municipale, dal Vicesindaco, dal Sindaco ed anche dai Carabinieri.

    Se si considera che tale contributo è l’unico che percepiamo dall’ ottobre 2012 (sono 14 mesi) è facile fare qualche conto: tutti questi animali sono costati alla cittadinanza meno di 15 centesimi di euro al giorno ciascuno! E le tabelle della sopracitata legge prevedono costi per cane da 3 a 4,50 euro al giorno!

    Tali cifre sono assolutamente insufficienti anche solo per il cibo degli animali, figuriamoci per le medicine, i vaccini, la benzina per raggiungere i siti dove sono dislocati i cani. A chi, invece, su facebook, paventa presunti e sordidi accordi con l’associazione Naturamica per la futura gestione del canile e la spartizione di chissà quali grandi importi, ribadiamo che il reato di diffamazione concerne anche le dichiarazioni sul web, e la Polizia Postale sorveglia.

    Ma vogliamo fare chiarezza anche su questo: antiche incomprensioni con la suddetta associazione sono state, già da tempo, risolte, in funzione di un comune intento che altro non è che il raggiungimento di risultati concreti nel campo della prevenzione del randagismo, e qualunque azione verrà intrapresa in collaborazione con la stessa sarà finalizzata a tale scopo. Di risorse hanno parlato in una comune nota al Sindaco anche le associazioni OIPA, ENPA e la “costituenda” Animalsicilia.

    Tale lettera contiene l’espressa richiesta che l’amministrazione comunale assicuri la gestione del canile con personale proprio, sia amministrativamente che operativamente, onde consentire una razionalizzazione dei fondi destinati alla prevenzione del randagismo. Siamo certi, anche se qualcuno potrebbe pensarlo, che tale richiesta non sia alimentata da sentimenti di animosità nei confronti delle associazioni LAICA e Naturamica, che al momento, sono le uniche associazioni animaliste del territorio che potrebbero aspirare a tale gestione.

    Così come siamo certi che nessuno abbia il desiderio di escludere la LAICA, adducendole responsabilità nel sequestro del canile comunale dell’ormai lontana estate del 2012, anche perché né nel verbale di ispezione dell’A.S.P. né in un successivo controllo dei N.A.S. sono state riscontrate irregolarità della gestione.

    Analizzando la lettera, però, lungi dal voler salire sul pulpito e fare dichiarazioni critiche non costruttive, ci sembra opportuno fare una considerazione; secondo il nostro, umile, parere, ad un pregiato eloquio non corrisponde, in essa, un altrettanto attento studio dei conti: quando è mai successo, almeno in Sicilia, che una gestione pubblica di una qualunque struttura, sia stata più economica di una gestione privata?

    E il ribasso di un’eventuale gara (l’ultima ha consentito un risparmio del 42%) non potrebbe generare le risorse per le campagne di sensibilizzazione e di adozioni?

    Abbiamo sempre considerato la nostra passione per gli animali come un fuoco intenso e persistente, un fuoco sacro, generato dal nostro animo e difficile da spegnere. Forti venti e immani intemperie però lo stanno minacciando: il vento dell’indifferenza e della mancanza di comunicazione, la bufera delle incomprensioni e delle illazioni, la tempesta della mancanza dei fondi e delle risorse necessarie.

    Gli sguardi dei tanti animali che sfamiamo e che tentiamo di curare tengono vivo questo fuoco, ma tali incombenze necessitano di un impegno fisico, mentale ed economico che definire strenuo è dir poco. E se riusciamo a trovare la forza fisica e mentale per tirare avanti non altrettanto possiamo dire delle risorse economiche, che scarseggiano da tempo, avendo già infiacchito peraltro quelle nostre personali.

    L’esplosione demografica, conseguente alla chiusura del canile, ha reso la situazione del randagismo nel territorio di Castelvetrano difficilissima, tale che dubitiamo fortemente che con la sua riapertura, tra l’altro con posti ridotti, possa risolversi in breve tempo. Il problema è che il tempo è anche nostro nemico, perché ogni giorno che passa servono ingenti quantità di mangime, per non parlare di medicine, che, non volendo noi partecipare ad alcuna “guerra dei poveri”, difficilmente potremo garantire ancora a lungo.

    Concludiamo con una domanda: e se il tornado delle maldicenze, delle illazioni, della stanchezza fisica e mentale, ma soprattutto dell’indisponibilità finanziaria dovesse spegnere, nostro malgrado, il nostro fuoco, e ci trovassimo costretti a rimettere in circolazione tutti i cani che teniamo lontani dal centro abitato? Comunque vada, buon Natale a tutti.

    Comunicato stampa della Laica (Lega Animalisti Italiani Castelvetrano)

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